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Vertenza Cementir

12 ottobre 2016 • cemento, News Territoriali

Salvi metà dei 25 esuberi previsti alla Cementir di Arquata Scrivia mentre a Taranto si chiede l’intervento della Prefettura per scongiurare 47 licenziamenti dei 106 previsti in tutta Italia.

Positivo l’esito dell’incontro di martedì in Regione, a Torino, sulla difficile situazione del cementificio del gruppo Caltagirone, dove lavora una cinquantina di persone, in crisi da anni per le difficoltà del settore edile. I 25 esuberi, parte dei 106 previsti in tutti gli stabilimenti italiani, saranno appunto dimezzati, come ha annunciato la dirigenza della Cementir di fronte a sindacati, Regione e Provincia. L’azienda esprime “grande soddisfazione per questo accordo che dimostra come Cementir non abbia mai smesso di cercare una soluzione per andare incontro ai lavoratori”. I circa 13 lavoratori “salvati” dal licenziamento saranno riassorbiti nel cementificio o accompagnati alla pensione. I sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea Cgil e le rsu arquatesi parlano di “importante intesa. La Cementir ha accettato buona parte delle nostre richieste presentate insieme alle istituzioni. Come sindacato l abbiamo ribadito che l’accordo complessivo deve prevedere, in ogni caso, una soluzione per tutti i lavoratori. Provincia e Regione si sono impegnate a favorire il più possibile soluzioni anche nel ambito della legge regionale 4 con l’obiettivo di ricollocare sul territorio locale anche la parte di lavoratori non riassorbiti da Cementir”.  Il riferimento normativo è ai cantieri dell’alta capacità, e la presenza del commissario straordinario del Terzo valico, Iolanda Romano, nella riunione non è stata casuale. L’obiettivo è trovare occupazione ai circa 12 lavoratori nella costruzione della linea ferroviaria visto che fra non molto tempo partirà lo scavo del tunnel principale. Il riferimento potrebbe essere il protocollo firmato ad agosto sull’assunzione da parte di Cociv di 150 lavoratori provenienti dalle aree piemontesi entro la primavera 2017.

Mentre alla Cementir di Taranto c’è l’impegno della Prefettura a sostenere la vertenza dei lavoratori dello stabilimento. Lo ha assicurato il vicecapo di gabinetto, Ruocco, ai rappresentanti sindacali di categoria Francesco Bardinella, Vito Lincesso ed Antonio Guida, rispettivamente segretari di Fillea Cgil, Filca Cisl e FenealUil, ricevuti nella mattinata di ieri durante il presidio dei lavoratori in sciopero davanti al Palazzo del Governo. I sindacati di categoria hanno proclamato una giornata di astensione per tutti i turni di lavoro per contestare i licenziamenti annunciati dalla direzione Cementir che saranno 106 in tutt’Italia, 47 dei quali solo a Taranto, dove si contano in totale 72 addetti. Le procedure di licenziamento partiranno il prossimo 18 ottobre, giorno in cui scadono i contratti di solidarietà sottoscritti un anno fa. L’incontro per l’avvio della trattativa al ministero del Lavoro, a Roma, è già stato fissato. Ma i sindacalisti stanno cercando di convincere l’azienda ad un ripensamento prima di questa data. E adesso ci proverà anche la Prefettura di Taranto. «Abbiamo chiesto  alla rappresentantanza del Governo sul territorio di attivarsi nelle sedi romane – dichiarano  – per accendere i riflettori su questa vertenza delicata e chiedere che la Cementir faccia marcia indietro sui licenziamenti. Siamo fiduciosi nell’intervento della Prefettura che ha assunto l’impegno di portare all’attenzione del Governo centrale il caso Cementir, sollecitando sia il Mise, il ministero dello Sviluppo economico, che il ministero del Lavoro, a risolvere la questione anche e soprattutto in considerazione del fatto che Taranto è stata dichiarata area di crisi. La proroga dei contratti di solidarietà o la cassa integrazione straordinaria per un altro anno possono rappresentare il cuscinetto utile a mettere al riparo i lavoratori mentre si individuano altre soluzioni.”

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