Caso Longarini
CASO LONGARINI: FENEAL UIL, NO A RISORSE PUBBLICHE PER INDENNIZZI MILIARDARI
Roma, 18 mar. (Labitalia) – “Nel massimo rispetto della sentenza
emessa dalla Corte di Appello di Roma, auspichiamo che la Cassazione
si orienti in modo tale che le risorse vengano utilizzate per
rilanciare il settore delle infrastrutture e conseguentemente
l’occupazione, piuttosto che disperdere pubblico denaro in indennizzi
miliardari”. Così il segretario generale Feneal Uil, Vito Panzarella,
con Labitalia, sulla vicenda Longarini.
LA NOTIZIA SU ADNKRONOS
CASO LONGARINI: MIN. INFRASTRUTTURE CONTRO INDENNIZZO DA 1,2 MLD, 40MILA POSTI A RISCHIO =
Avvocatura Stato ricorre in Cassazione, indennizzo miliardario a
ex presidente Ancona calcio è danno grave e irreparabile per Ministero
Roma, 18 mar. (AdnKronos) – Il ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti ricorre in Cassazione contro l’indennizzo miliardario
richiesto da Edoardo Longarini, ex presidente dell’Ancona calcio
proprietario della Ternana calcio, per gli appalti di Ancona che gli
sono stati tolti e che lui ha sempre rivendicato. Nel ricorso, in
possesso dell’Adnkronos, il ministero lamenta che se venisse sborsata
una somma del genere sarebbero a rischio più o meno “quaranta mila
posti di lavoro” e si verificherebbe una “paralisi dell’esecuzione di
opere pubbliche di rilevante interesse strategico nazionale”.
Il ricorso dell’Avvocatura, nel dettaglio, è contro l’esecuzione della
sentenza della Corte d’appello di Roma (depositata l’8 luglio 2014) e
del lodo arbitrale nel procedimento promosso per la quantificazione
dei danni “asseritamente subiti” da Edoardo Longarini, proprietario
tra l’altro dell’ex Metro e dell’ex Onmi, che ha chiesto alle
Infrastrutture un indennizzo di 1,2 miliardi di euro per gli appalti
che lui ha sempre rivendicato.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
tramite l’Avvocatura Generale dello Stato, ha presentato un ricorso in
Cassazione (l’udienza non è ancora stata fissata) contro la decisione
della Corte d’appello di Roma a favore di Longarini “per la
sospensione dell’efficacia esecutiva e dell’esecuzione della sentenza
della Corte d’appello di Roma, nonchè dei lodi arbitrali definitivo e
non definitivo”. In sostanza, il ministero, prima di sborsare
l’indennizzo miliardario, chiede alla Cassazione di stabilire se la
richiesta di Longarini è “fondata”.
Con il ricorso firmato dagli avvocati Stefano Varone e Alessandro De
Stefano si lamenta che “dall’esecuzione del lodo e della menzionata
sentenza deriva un danno grave e irreparabile per il ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti in quanto l’enorme importo della
pronuncia di condanna, da valutare anche alla luce dell’attuale
contingenza economica, caratterizzata dalla drastica riduzione delle
disponibilità finanziarie di pertinenza del Ministero, rischierebbe di
paralizzare l’esecuzione di opere pubbliche di rilevante interesse
strategico nazionale, come rappresentato dal ministero, e
determinerebbe la perdita di circa 40 mila posti di lavoro”.