Accordo Italcementi
Italcementi, una maratona per l’intesa
Alla fine spunta l’ipotesi di accordo
Negoziato non stop Riunione fiume tra le parti per trovare un punto di incontro sul piano sociale
dell’azienda Pacchetto da 85 mila euro, tra incentivi all’esodo e bonus per formazione e ricollocazione.
Il valore va a 35 milioni
Francesca Belotti
Mancano pochi minuti alle 20,30 e la porta della stanza dove i sindacalisti si sono riuniti in conclave per
discutere le proposte dell’azienda si apre. Si torna al tavolo, ma le facce sono scure. Per i rappresentanti di
Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, infatti, gli incentivi messi sul piatto ieri da Italcementi sono ancora lontani
dalle loro aspettative. La trattativa ha preso il via nel primo pomeriggio, con un moderato ottimismo da parte
dei sindacati, ma a quell’ora sembra appesa a un filo. Un filo che viene mantenuto fino a notte inoltrata,
quando la firma dell’ipotesi di accordo è ormai vicina.
Ma facciamo un passo indietro. L’azienda a inizio maggio ha presentato il suo piano sociale, con incentivi
all’esodo (42 mila euro lordi), all’impresa che assume il dipendente Italcementi con un contratto a tempo
indeterminato (9 mila euro spalmati su tre anni), alla formazione (7 mila euro) e all’agenzia per il lavoro che
ricolloca il lavoratore (2 mila euro). E ieri, durante l’incontro tra le parti nella sede Italcementi di viale
Abruzzi a Milano, ha rivisto al rialzo le due misure ritenute «insufficienti» dai sindacati, vale a dire incentivo
all’esodo e bonus per l’azienda che assume il lavoratore Italcementi. Rispetto all’incentivo all’esodo – in
base a quanto potuto raccogliere a trattativa ancora aperta – la cifra su cui si sarebbe trovata la quadra
sarebbe di 85 mila euro lordi (a cui si aggiunge il preavviso). Così composta: all’incentivo all’esodo di 42
mila euro se ne aggiungono 3 mila per il coniuge a carico e 1,5 mila per gli altri familiari. E viene aumentato
anche l’incentivo destinato all’azienda che assume il dipendente, per un pacchetto complessivo di 85 mila
euro (erano 60 mila nel «vecchio» piano sociale). Stando così le cose, il valore del piano sociale va a
toccare i 35 milioni di euro.
Va ricordato che il prossimo incontro già in calendario è quello del 30 maggio al ministero dello Sviluppo
economico. L’obiettivo, a fronte dei 400 esuberi dichiarati da HeidelbergCement nella sede di via Camozzi
(su un totale di 600 dipendenti), è mettere in campo misure tali da limitare l’impatto sociale. E nella tarda
serata di ieri l’intesa tra azienda e sindacati sembrava ormai vicinissima.
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