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Natuzzi, rassegna stampa

1 settembre 2013 • News

Il quotidiano nazionale Sole 24 Ore ha intervistato il Segretario Nazionale Feneal Uil Fabrizio Pascucci prima della ripresa ufficiale della trattativa Natuzzi tra sindacati e impresa.

Leggi tutti gli articoli della rassegna stampa del 30 e 31 agosto.

Rassegna 310813

Rassegna 300813

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Di seguito l’articolo pubblicato il 29 agosto 2013 nell’inserto Impresa e territori.

L’ipotesi sindacale prevede il rientro dalla Romania delle commesse Ikea – L’azienda disponibile al confronto Natuzzi verso il ritorno in Italia.

Sul tavolo anche la proroga temporanea della Cigs e l’accesso a fondi sviluppo

LA TRATTATIVA

L’eventuale trasferimento garantirebbe un recupero di produzione per 600 operai, il sindacato tratta anche per ridurre il costo del lavoro

MILANO – Matteo Meneghello

Potrebbe essere l’Ikea la scialuppa di salvataggio dei lavoratori Natuzzi. La trattativa tra sindacati (Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil) e proprietà per ridurre al minimo l’impatto sociale del piano da 1.726 esuberi annunciato dall’azienda pugliese all’inizio dell’estate riprenderà il 12 settembre, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico. Sette giorni prima, il 5 settembre, nel corso di una riunione ristretta, le parti cercheranno di tracciare le linee guida della road map autunnale, con l’obiettivo di raggiungere un accordo entro il 15 ottobre, data di scadenza della procedura di mobilità.

In questa sede si discuterà con maggiore concretezza l’ipotesi alla quale stanno lavorando i sindacati in queste settimane, che prevede, in sostanza, di riportare in Italia una linea di produzione di divani (denominata Italsofa) destinata ad Ikea, oggi realizzata dalla Natuzzi in Romania. «Si tratta di una produzione basata su una serie di affidamenti a contoterzisti – spiega Fabrizio Pascucci della segreteria Feneal Uil –. Questa operazione potrebbe garantire all’azienda un recupero di lavoro per circa 600 operai».

La trattativa è in corso. I rappresentanti dei lavoratori offrirebbero all’azienda condizioni per garantire una maggiore competitività sul costo del lavoro (la riduzione dei 92 centesimi di costo-minuto per lavoratore denunciata nel piano industriale dell’azienda è già uno dei temi al centro dei tavoli tecnici del Mise), rinunciando quindi ad eventuali premi di produzione e ad altre componenti variabili del salario. L’azienda è disponibile al confronto, e sta valutando a sua volta l’impatto di eventuali interventi sui fattori di produzione (la stima aziendale del recupero di lavoro derivante dalla commessa Ikea è però leggermente inferiore, pari a circa 500 unità).

Con questa prima azione, il numero degli esuberi potrebbe scendere a 1.150. Per quanto riguarda invece gli ammortizzatori (Natuzzi ha esaurito da tempo la disponibilità di ulteriori ricorsi a Cigs e Cig ordinaria), un’ipotesi allo studio è la richiesta di una Cassa integrazione finalizzata al raggiungimento di un accordo, per riorganizzazione complessa, della durata di 4-5 mesi.

«In quest’arco di tempo – aggiunge Pascucci – potremmo portare avanti una trattativa finalizzata alla definizione di una nuova società, che possa produrre non solo mobili imbottiti ma anche complementi d’arredo. In questo modo Natuzzi avrebbe i requisiti per accedere ai bandi di gara relativi all’accordo di programma delle regioni Puglia e Basilicata, che mettono a disposizione complessivamente 101 milioni di euro per le nuove società che realizzano prodotti innovativi e di design». La prossima settimana, i lavoratori della Natuzzi rientreranno dalle ferie. Sugli impianti (altro tema oggetto di confronto tecnico, nei mesi scorsi, è stata proprio l’organizzazione del lavoro, con un ipotizzato passaggio dalla produzione isola a quella in linea) torneranno al lavoro in 750, mentre gli altri operai restano in cassa integrazione. Ma per tutti i lavoratori, la data da segnare è quella del 15 ottobre. La mobilità, annunciata da Natuzzi ad inizio luglio, è stata solo allungata, non sospesa. In mancanza di accordo, dalla seconda metà di ottobre in poi l’azienda potrebbe già iniziare ad inviare le lettere di licenziamento.

IMPRESA E TERRITORI Da Il Sole-24 Ore – 2013-08-29 – Pag. 30

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