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STRATEX

Stratex, con il fallimento sfuma la cassa integrazione

8 febbraio 2016 • News Territoriali

DAL MESSAGGEROVENETO

Stratex, con il fallimento sfuma la cassa integrazione.
Già 44 dipendenti senza stipendio, altri 19 lo saranno
tra qualche mese
Imprese venete ed emiliane interessate all’affitto del ramo d’azienda

di Domenico Pecile

UDINE L’Expo di Milano pareva averla tolta definitivamente dalle secche della crisi. I
due padiglioni che l’azienda friulana aveva realizzato erano un fiore all’occhiello al punto che c’erano già
stati contatti per Expo 2020 di Dubai. Non solo, ma all’inizio del mese di gennaio mentre la situazione
precipitava, ma le maestranze venivano ancora rassicurate sulla possibilità del rilancio, sia a Palazzolo sia
nella sede di Sutrio arrivavano camion con materiali per i prossimi appalti già aggiudicati. I dipendenti fino
alla fine dell’anno erano stati sempre regolarmente pagati. L’azienda aveva, insomma, pagato sempre tutti
regolarmente, comprese le ditte appaltatrici e anche il Durc (documento unico di regolarità contributiva) era
assolutamente regolare. Già, nessuno aveva previsto un tonfo così pesante per la Stratex spa, storica
azienda partecipata al 28,57 per cento dalla finanziaria regionale Friulia, culminato con il fallimento dopo la
mancata asseverazione del piano concordatario. Una decisone, quella fallimentare, che è costata «la
perdita di 10 mesi di cassa integrazione per i lavoratori». È quanto hanno dichiarato ieri i segretari
provinciali di categoria Francesco Gerin (Fillea-Cgil), Alessia Cisorio (Filca Cisl) e Massimo Minen (Feneal-
Uil) in una conferenza stampa sulla situazione dei 63 dipendenti. «È sicuramente una delle prime casse
decadute per effetto dell’entrata in vigore della legge Fornero il primo gennaio – aggiungono i sindacalisti –
Avevamo firmato un accordo di Cig di 12 mesi il 19 ottobre scorso, decaduta con sentenza di fallimento del
22 gennaio. Il 3 febbraio i dipendenti sono stati tutti licenziati» e sono entrati in mobilità. Tranne 19 che
«restano in carico all’esercizio provvisorio fino ad aprile per smontare le due palazzine Expo e incassare la
commessa». Il curatore – è la speranza di lavoratori e sindacati – indirà a breve un bando per affitto del
ramo d’azienda. Due imprese, una emiliana e una veneta, erano interessate. Ma le parole dei sindacati
trasudano delusione non solo perché «se si fosse voluto probabilmente oggi i dipendenti sarebbero in
cassa integrazione». Dispiace anche – sono state ancora le parole dei tre sindacalisti – che lo scorso 19
gennaio abbiamo chiesto di incontrare gli assessori Panariti e Bolzonello. Ci sono state le risposte della
prima sulla situazione creatasi con le nuove norme della Fornero sulla cassa integrazione e un minimo
cenno di riscontro di Bolzonello, ma nulla di più. Speriamo ci convochino».

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