A Salerno corsa per non perdere i finanziamenti europei
Notizie dai quotidiani locali CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
Salerno, Piazza della Libertà e Porta Ovest, corsa per non perdere i finanziamenti
Grandi opere ferme o a rilento: se non si ultimano entro il 2015 addio fondi europei
Da una parte ci sono grandi opere ferme o la cui realizzazione procede a rilento o non riesce a rispettare il
ruolino di marcia, dall’altra l’Unione Europea che non conosce eccezioni o deroghe e pretende l’ultimazione
dei lavori entro la fine di quest’anno. Pena la restituzione dei finanziamenti comunitari erogati. La quadratura
del cerchio diventa così un’impresa disperata: ne sanno qualcosa al cantiere di Salerno Porta Ovest, il
megaprogetto da 150 milioni di euro affidato dall’Autorità portuale di Salerno alla ditta Technis per il nuovo
collegamento viario tra via Ligea e la zona dei vecchi caselli autostradali attraverso un complesso sistema di
gallerie. «I lavori stanno andando avanti, di giorno e di notte, sono stati anche assunti altri operai – riferisce
Patrizia Spinelli, segretario provinciale della Feneal-Uil – ma comunque non ce la faranno a concludere tutto
l’iter per dicembre 2015, scadenza prevista per l’utilizzo dei fondi comunitari». Qui il problema è stato il
rallentamento dei lavori, un anno fa, causato dal sequestro dell’area di stoccaggio presso la cava del
Cernicchiara e i 28 mezzi utilizzati per l’attività di raccolto, trasporto, stoccaggio e recupero di rifiuti speciali
non pericolosi derivanti dall’attività di scavo in via Ligea. All’epoca qualcuno parlò di un’opera vittima della
burocrazia e il presidente dell’Autorità portuale Andrea Annunziata se la prese con il «sistema mummificato»
delle autorizzazioni regionali.
L’altro fronte
Altra opera salernitana a rischio, ancor più di Porta Ovest, è la monumentale piazza della Libertà, il cui
cantiere, pur essendo stato dissequestrato dal mese di ottobre scorso, non ha visto ancora l’avvio dei
necessari lavori di messa in sicurezza dell’area soggetta a crolli strutturali sui quali è tuttora in corso un
processo. Qui sono in ballo 12 milioni di euro di fondi europei per la pavimentazione a forma di palma. La
piazza, una volta finita, doveva essere, nelle intenzioni dell’ex sindaco De Luca, più grande di piazza del
Plebiscito a Napoli e al centro ospitare un giorno, il più lontano possibile, l’urna con le sue ceneri. «Si
potrebbe verificare – ha detto ieri il consigliere comunale di opposizione Roberto Celano – la restituzione dei
fondi all’Europa, ovvero di quei fondi acquisiti come finanziamento per la piazza. Siamo molto preoccupati
perché il crollo di piazza della Libertà peserà ancora sui cittadini salernitani per milioni e milioni di euro». E
infine l’aeroporto «Salerno Costa d’Amalfi»: in questo caso la scadenza al 31 maggio riguarda l’ennesima
gara per la privatizzazione. Mentre Caldoro appare fiducioso sul destino dell’infrastruttura, attualmente la
situazione è di stallo totale. Con lo scalo chiuso quattro giorni su sette.
« Desi Mobili Sardegna. Incontro tra l’assessore, l’azienda di Stato, sindacati e imprese »