XVI Congresso Feneal
SI SONO APERTI OGGI I LAVORI CONGRESSUALI DELLA FENEAL UIL INTRODOTTI DALLA RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE VITO PANZARELLA CHE HA SOLLECITATO IL GOVERNO AD UN CONFRONTO CON LE PARTI SOCIALI SUL SETTORE DELLE COSTRUZIONI E LE SUE PROBLEMATICHE.
CRITICITA’ E PROPOSTE PER IL RILANCIO DEL SETTORE
Rivolgendosi al governo Panzarella ha dichiarato: “Non possiamo non riconoscere che, dopo anni di totale indifferenza della politica ai nostri gridi di allarme, finalmente si è tornati a valorizzare l’edilizia, riconoscendole il ruolo che merita di potente motore economico. In sette anni di crisi il Pil del settore delle costruzioni è crollato del 27% , – ha ricordato il segretario – facendo risultare il calo generale del Paese dell’8,5% quasi come un risultato positivo. Il nostro settore, invece, può rappresentare un motore da traino per la crescita economica del Paese. Siamo convinti quando la crisi passerà niente sarà più come prima. In questo senso la crisi può essere occasione di ripresa ma solo riconfigurando l’offerta, puntando cioè a rispondere alle nuove esigenze del Paese e alle possibilità che il mercato offre: edilizia sostenibile e verde, riqualificazione e ristrutturazione, tutela e recupero del paesaggio, manutenzione e sistemazione del territorio. Da tempo chiediamo stanziamenti in favore di interventi del genere che avrebbero potuto contenere le tante tragedie accadute in questi ultimi anni. Non c’è più tempo, bisogna intervenire. E’ una questione vitale per il settore ma soprattutto per la nostra vita. Torniamo a chiedere in questa sede una politica seria e certa di investimenti al fine di incentivare l’economia reale e la ripresa del lavoro anche creando le basi per il rilancio di altri settori produttivi e di migliorare la qualità abitativa, la vivibilità delle aree degradate, la fruibilità dei servizi, le infrastrutture materiali ed immateriali, la sicurezza ambientale, frenando lo sfruttamento indiscriminato del suolo e la cementificazione selvaggia degli ultimi decenni.”
I DATI: UN VERO BOLLETTINO DI GUERRA CHE CONTINUA A PRESENTARE IL SUO CONTO
Per rendere conto dell’entità di una crisi troppo spesso sottovalutata e che, invece, continua a mietere vittime, il segretario ha riportato alcuni dati. “Dal 2008 al 2013 – ha ricordato – si sono persi: 745.000 posti di lavoro tra edilizia e settori collegati, il 49% della manodopera regolare ed il 30% della produzione, facendo tornare il settore ai livelli del 1967. E’ stata una catastrofe – ha continuato Panzarella – e, malgrado il nostro settore continuasse a rappresentare il 9,1% del Pil, abbiamo dovuto constatare la totale indifferenza delle Istituzioni e della politica. ll comparto delle Costruzioni è l’emblema di questa crisi, il 70% del calo occupazionale interessa, infatti, l’edilizia.
Le cifre registrate dal gennaio 2008 al giugno 2014 parlano da sole: operai -47%, ore lavorate -49%, massa salari -43%, imprese -40%. A tutto questo si deve aggiungere l’aumento della precarizzazione del lavoro, conseguente al ricorso sempre più frequente al falso lavoro autonomo, a quello irregolare e in nero.”
A quanto riferisce il leader degli edili UIL, risultati dei primi quattro mesi del 2014 confermano il trend di contrazione con – 8,8% di ore lavorate, -10,3% di operai iscritti alle Casse Edili e -9,7% di imprese iscritte rispetto al primo quadrimestre 2013. “Confidiamo nella capacità di ascolto che il Governo saprà riservare a coloro che, operando da anni nel settore, rappresentano una voce fidata ed autorevole – ha sottolineato Panzarella che ha poi aggiunto come “tra il 2008 e il 2013 le ore autorizzate nel settore per ricorso alla cassa integrazione siano quadruplicate, passando da poco più di 40 milioni di ore nel 2008 a quasi 163 milioni nello scorso anno.” “Resistere sul mercato è ormai un’avventura disperata – ha concluso – e anche i dati relativi alle imprese sono impietosi: dal 2008, 58 miliardi di fatturato persi, 70.000 imprese hanno chiuso o stanno chiudendo, 116 miliardi di credito sottratti alle imprese, 66% in meno di risorse destinate alle infrastrutture, investimenti in costruzioni dimezzati, anche in conseguenza dell’aumento esponenziale delle tasse sulla casa: un vero bollettino di guerra!
DECRETO SBLOCCA ITALIA
“Nessuno chiede, né si aspetta il miracolo, solo opportune risposte” – ha ribadito il segretario che a questo punto è passato ad analizzare le questioni riguardanti il Decreto Sblocca Italia. – “Dopo un primo segnale positivo, che con l’approvazione del piano di edilizia scolastica ha reso disponibile le prime significative risorse, finalmente è stato varato il cosiddetto decreto “Sblocca Italia”. La realizzazione di questo ambizioso piano prevede però tempi di cantierizzazione, a nostro avviso, eccessivamente dilatati nel tempo. Siamo preoccupati – ha commentato il segretario – che le risorse stanziate per il periodo 2014-2015 siano troppo esigue perché il settore possa realmente ripartire, rilanciando così l’occupazione. Inoltre l’Ecobonus previsto per l’efficientamento energetico è purtroppo slittato – ha aggiunto Panzarella -, ci auguriamo verrà incluso nella legge di Stabilità, insieme all’intero pacchetto di facilitazioni preannunciate per le ristrutturazioni che nell’ultimo periodo hanno rappresentato l’unico baluardo contro la crisi nel settore. Ci è difficile, infatti, comprendere una simile scelta, vista la riconosciuta positività degli effetti conseguiti da questo strumento in termini economici, ambientali e sociali. Critica è anche la nostra posizione riguardo la mancata approvazione della proposta relativa al Regolamento Edilizio Unico che avrebbe uniformato le normative comunali, ad oggi estremamente diversificate, accorpando le norme tecniche edilizie con quelle igienico-sanitarie. Positiva, invece, la decisione di consentire ai Comuni virtuosi la realizzazione di opere di pubblica utilità per 550 milioni, svincolandoli dal Patto di Stabilità interno. C’è da augurarsi che questo sia solo un inizio: perché è evidente che una reale ripresa non sarà facile, in termini di recupero delle strutture produttive come di professionalità, e richiederà risorse molto più ingenti, che solo una pianificazione di ampio respiro può strutturare e garantire. Il Governo – ha continuato – deve rendere immediatamente fruibili i fondi Cipe per l’apertura dei cantieri, definire un piano straordinario di opere per il Mezzogiorno per risollevare le sorti delle Regioni Meridionali, storicamente vittime di politiche scellerate e attivando programmi di valorizzazione delle risorse del territorio, tutto ciò sarebbe di beneficio all’intero Paese.”
SINDACATO E ARTICOLO 18
Riferendosi, invece, all’attuale discussione su Riforma del Lavoro e Statuto dei lavoratori, il leader degli edili Uil ha sostenuto: “Individuare ed attuare soluzioni utili alla ripresa dell’economia reale e a creare lavoro è impresa titanica, specie in un clima nel quale evidenti sono le tentazioni di attribuire la perdita di competitività e quindi la crisi delle aziende italiane allo Statuto dei Lavoratori, all’articolo 18, ai salari troppo alti, alla mancanza di flessibilità e alle rivendicazioni sindacali. Mistificazioni proposte da coloro i quali, consapevoli del vuoto di attenzione che negli ultimi decenni ha interessato i settori produttivi del nostro Paese, si accaniscono ancora una volta sulle prime vittime della loro inerzia. Vogliamo qui affermare la nostra salda convinzione che la riforma dello Statuto dei Lavoratori avrebbe richiesto, quale presupposto basilare, il coinvolgimento delle Parti Sociali da parte del Governo, per studiare soluzioni eque e partecipate. Adottare formule più rispondenti agli attuali contesti è condivisibile, tuttavia – chiarisce il segretario – non approviamo il metodo adottato. In linea di principio riteniamo positive le proposte tendenti ad equiparare le tutele per i lavoratori dipendenti ma pensiamo che la parzialità del provvedimento, non contenendo norme per la riduzione del numero degli istituti contrattuali, di fatto lasci irrisolto il problema dei contratti atipici e anzi, in tal senso, i provvedimenti assunti vadano complessivamente nella direzione di una diminuzione delle tutele contrattuali, specie se si considera il vuoto legislativo in materia di incentivazione contributiva all’uso dei contratti a tempo indeterminato. Inoltre, l’entrata in vigore delle nuove regole di impiego del contratto a termine, alla luce delle recenti nuove proposte e della forte instabilità del Mercato del Lavoro, crea forti incertezze sul futuro. In particolare per i lavoratori del nostro settore, che data la elevata discontinuità lavorativa, la temporaneità dall’attività cantieristica ed il fenomeno di vaporizzazione che affligge le aziende edili, intrappolerebbe i nostri lavoratori in un continuo giro di giostra contrattuale. Unico risultato sarebbe quello di uno schiacciamento verso il basso delle tutele, che costringerebbe i lavoratori a vivere perennemente sotto ricatto e di conseguenza ad accettare sempre nuovi compromessi al ribasso. Considerata la delicatezza della materia e le forti ripercussioni conseguenti, auspichiamo che il Governo riveda le attuali rigide posizioni di chiusura ed apra al dialogo con le Parti Sociali.”
CONCLUSIONI E PROPOSTE
“Auspichiamo che questo congresso sia un laboratorio di idee e proposte per rilanciare lo sviluppo del paese e dell’edilizia, per questo siamo determinati a non raccogliere provocazioni, ma continueremo a finalizzare il nostro impegno al rafforzamento delle azioni di tutela nei confronti delle fasce più deboli e, a partire dalla nostra cultura riformista, solleciteremo una nuova progettualità, basata sui valori di giustizia sociale, solidarietà, libertà, partecipazione – ha affermato Panzarella. – La necessità di individuare una via di dialogo, anche in Europa, è ormai ineludibile, specie considerando i rischi legati ad una globalizzazione ingovernata e sempre più ingovernabile. Sarà pur vero che l’euro è un monumento ad un’Europa incompiuta, che non sa completarsi politicamente, ma se dovesse naufragare oggi il disastro economico e sociale sarebbe totale.”
Il segretario Panzarella ha poi ricordato le tantissime vittime del lavoro che in questi ultimi giorni hanno riempito le pagine dei giornali, “un’escalation di morte che va fermata attuando e completando la norma che già esiste ed è ben concepita. La crisi, purtroppo, ha avuto come conseguenza una consistente diminuzione dei diritti e dei livelli di sicurezza dei lavoratori. Non possiamo più tollerarlo. Il nostro impegno e quello delle istituzioni in questo senso deve essere prioritario. Aiutare il settore ed il lavoro a risollevarsi, a riacquistare qualità e professionalità, significa anche ridare dignità a tutte le vittime del lavoro.”
Altri temi su cui il segretario si è poi soffermato nella sua relazione sono stati la contrattazione , la bilateralità, la sicurezza e la formazione, ed i risultati raggiunti unitariamente con azioni mirate ad incidere sulla politica di governo attraverso l’elaborazione di documenti di proposta come quello sulla riforma degli Appalti o l’Avviso Comune. Panzarella sul Contratto Nazionale ha poi aggiunto “Il contratto, firmato dopo lunghe trattative, va ora attuato con la realizzazione della riforma degli enti bilaterali – ha spiegato il segretario – che punterà al mantenimento del sistema di tutele attraverso una riorganizzazione basata su semplificazione, efficientamento e unità. Le esigenze sempre nuove di un mercato del lavoro in continuo mutamento, aggravate dalla progressiva perdita di valore del lavoro, rendono sempre più difficile riprendere l’attività lavorativa, specie per chi è avanti negli anni. Risulta quindi evidente, al fine del reinserimento, l’importanza dei percorsi di formazione promossi dalle Scuole Edili ed inoltre sempre grazie al Sistema Bilaterale sarà possibile creare i presupposti per la corretta applicazione del principio ispiratore del Testo Unico sulla Rappresentanza. Questa e molte altre implicazioni positive del Sistema Bilaterale riguardanti la tutela dei diritti dei lavoratori fortificano la nostra convinzione che sia nodale rafforzare questo strumento, mettendo a frutto le sue numerose potenzialità ed incrementandone le funzioni.”
Il segretario ha concluso ancora una volta rivolgendosi al governo “siamo fiduciosi – ha dichiarato – che il Governo in carica vorrà considerare le osservazioni e le riflessione fin qui proposte ed auspichiamo che possano essere oggetto di approfondimento nelle opportune sedi di confronto.” Doveroso è rilanciare con forza il nostro ruolo, consapevoli del grande impegno che comporta studiare nuove strategie di approccio ad una realtà in continuo mutamento, ampliando il nostro campo di intervento alle nuove categorie di lavoratori, assistendoli nell’intero percorso lavorativo e conquistando lo status di interlocutori affidabili e autorevoli.”
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