MENU

MENU
Migranti-canale-di-Sicilia-722x445

Tragedia nel Mediterraneo

20 aprile 2015 • News

IMMIGRATI: SINDACATI, L’EUROPA DEVE INTERVENIRE 

“Ci uniamo allo sgomento generale per il nuovo dramma che ha colpito i migranti e alla richiesta di porre al centro della politica europea ed internazionale la discussione di questi temi perchè tragedie simili non possono più essere tollerate. Gli scafisti devono essere fermati. Deciso in questo senso deve essere l’intervento da parte dell’Europa.”

Roma, 20 apr. (Labitalia) – Uno dei tanti viaggi della speranza dalla
Libia verso l’Italia, si è trasformato in un’ecatombe di migranti.
Nella notte fra sabato e domenica è naufragato un barcone di circa 20
metri: sono centinaia le persone morte; le prime stime fatte dalla
Guardia Costiera parlavano di 700, ma la testimonianza di un
sopravvissuto, portato in elicottero all’ospedale di Catania, parla di
950 persone a bordo.

E’ sconcertante l’incapacità dell’Europa di fermare questo genocidio
– rimarca il leader della Uil, Carmelo Barbagallo – di spezzare le armi
degli scafisti e dei trafficanti di uomini, di predisporre un piano di
accoglienza razionale, di dare vita a un progetto di aiuti che sia in
grado di ridurre questi flussi migratori. La sciagura avvenuta nel
Mediterraneo ci lascia sgomenti. E’ una tragedia dalle dimensioni
bibliche e il numero delle vittime evoca scenari bellici. Quelle
persone cadute nei nostri mari, infatti, sono le vittime innocenti
della guerra dell’indifferenza e dell’inettitudine dichiarata dal
cosiddetto mondo occidentale ai paesi poveri”.

“Come è noto, sottolinea Barbagallo, è già stato deciso che,
quest’anno, il Primo Maggio si svolgerà a Pozzallo, proprio nei pressi
di uno dei centri di accoglienza. Ancor di più ora, con questa
iniziativa, siamo determinati a chiedere al nostro Governo che si
faccia carico di mettere l’Europa di fronte alle proprie
responsabilità. Anche noi sosterremo questa battaglia a livello
europeo, coinvolgendo la Confederazione Europea dei Sindacati. Adesso
basta: bisogna uscire dall’ipocrisia della costernazione e dimostrare,
con i fatti, che l’Europa e l’Italia sono realtà degne di essere
definite civili”, conclude.

 

 

« »