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Rinnovi contrattuali

12 luglio 2016 • News

ATTIVO UNITARIO CGIL, CISL E UIL

Barbagallo: Oltre 12 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del contratto. Il rinnovo è un diritto e un investimento per la crescita dell’intero sistema economico.

Oggi l’attivo unitario Cgil Cisl Uil sul rinnovo dei contratti.
La diretta sul Uil Web Tv.

I dati raccolti ed elaborati dal Servizio politiche contrattuali della Uil, della Segretaria confederale Tiziana Bocchi, insieme a quelli riproposti dal Servizio politiche pubbliche della Uil, del Segretario confederale Antonio Foccillo, confermano che i lavoratori dei settori privato e pubblico in attesa del rinnovo di un contratto collettivo nazionale di lavoro, già scaduto o in scadenza nel corso del 2016, sono oltre 12 milioni.

Le ripercussioni macroeconomiche di questa condizione di stallo sono del tutto evidenti. Qualche mese or sono l’Istat ha rilevato che la crescita delle retribuzioni contrattuali orarie nel primo trimestre del 2016 è stata la più bassa mai registrata dall’inizio delle serie storiche e cioè da 34 anni a questa parte. In tali condizioni la ripresa, nella migliore delle ipotesi, non potrà che essere lentissima. Il rinnovo di un contratto non è solo un diritto per i lavoratori, ma è un investimento per la crescita dell’intero sistema economico. Ciò che le imprese, da un lato, e lo Stato, dall’altro, riconoscono ai propri lavoratori in termini di crescita salariale ritorna alle stesse imprese sotto forma di aumento della domanda di beni e servizi e allo Stato in termini di gettito fiscale.

Se, dunque, si rinnovassero entro la fine di questo anno i contratti per tutti gli oltre 12 milioni di lavoratori, l’entità della massa monetaria immessa nei gangli vitali della nostra economia sarebbe enorme. Essere “conservatori”, insomma, non paga per l’insieme delle stesse imprese né per lo Stato: rinnovare i contratti, invece, farebbe bene all’economia del nostro Paese.

L’analisi della Uil prende le mosse dal settore privato, prendendo a riferimento 66 ccnl. Di essi 37 sono scaduti nel 2015 e ne sono stati rinnovati, ad oggi, solo 8 (Gomma-plastica, industria chimica, industria alimentari, cooperative alimentari, cemento aziende industriali, cemento PMI, area porti e fiori recisi). Nel 2016, invece, sono attualmente scaduti 21 Ccnl, di cui 5 rinnovati (laterizi industria, laterizi PMI, trasporto a fune, lapidei industria e Ormeggiatori), mentre ulteriori 8 Ccnl scadranno a fine 2016. Risulta che le lavoratrici e i lavoratori che hanno visto scadere il proprio Ccnl nel 2015 e che sono tuttora in attesa di rinnovo sono circa 3.860.000 di cui 3.409.900 nei settori industria, manifatturiero e servizi; 220.000 lavoratori artigiani; 155.910 impiegati in aziende medie e piccole; 52.000 afferenti all’agricoltura; 20.000 ascrivibili al settore cooperativo. I ccnl già scaduti nel 2016 riguardano circa 1.765.000 lavoratori, così distribuiti: 966. 180 riguardanti i settori industria, manifatturiero e servizi; 116.690 impiegati in aziende piccole e medie; 680.000 lavoratori artigiani.

Entro fine 2016 scadranno ulteriori 8 Ccnl per un totale di circa 2.000.000. Sulla base di queste stime, che a fine 2016, se non ci saranno ulteriori rinnovi di contratti nazionali, la platea delle lavoratrici e dei lavoratori del settore privato in attesa di contratto sarà pari a circa 7.600.000.

 

 

 

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