RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO
La posizione della Uil nel Documento finale della Direzione Nazionale
La conferenza stampa su Uilweb Tv
Il giudizio sulla riforma del lavoro per la Uil ”resta sospeso e condizionato ad alcune modifiche. Se non ci saranno chiederemo al Parlamento, ai partiti e alle forze politiche di farle”.Cosi’ Luigi Angeletti ha dichiarato al termine della direzione del sindacato ieri, spiegando che per la Uil sui licenziamenti economici ”occorre introdurre un sistema di verifiche da parte delle rappresentanze sindacali sul fatto che le motivazioni per cui si ricorre a questi licenziamenti siano oggettive e non strumentali”.
‘C’é stata una proposta unitaria dei sindacati sull’articolo 18 che prevedeva di lasciare i licenziamenti discriminatori e soggettivi come sono – ha aggiunto il leader della Uil – e di far valutare al giudice l’indennizzo o il reintegro per quelli economici, che il governo ha seccamente respinto in una verifica fatta con il presidente del Consiglio". Il segretario ha poi aggiunto che la Uil "in linea di principio non esclude nulla" ma "solo nel disperato caso in cui si registrasse una indisponibilità a prendere in considerazione le nostre richieste, anche lì si tratterà di valutare le forme di pressione più incisive".
‘Fare una riforma del lavoro senza la firma di un accordo é un cambiamento radicale nei rapporti tra governo e parti sociali’. Così il segretario generale della Uil Luigi Angeletti,commenta la forma del ‘verbale’ scelta dal governo come conclusione del tavolo sulla riforma del lavoro. "Siamo in presenza – ha spiegato – non tanto e non solo di una trattativa anomala" quanto di una "innovazione" che "muta profondamente il rapporto tra esecutivo e parti sociali" e "che segue una teoria a lungo presente nel dibattito pubblico, con significativo sostegno di alcune parti politiche, per la quale i governi non debbono concertare, ma devono ascoltare le organizzazioni che rappresentano gli interessi delle parti" salvo poi arrivare "a decisioni né mediate né contrattate, in nome di immaginari interessi generali". "Fino ad oggi con i governi di qualunque tipo c’é stata la concertazione, il confronto, la verifica e il negoziato, puntando a soluzioni in funzione del consenso". Ora invece, "come ha più volte detto Monti, questo governo non decide cercando il consenso, ma per il bene del Paese".
IL DOCUMENTO FINALE DELLA DIREZIONE NAZIONALE UIL DEL 21 MARZO 2012