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Ammortizzatori sociali. Il settore costruzioni resta quello che versa la maggiore contribuzione

12 marzo 2012 • News

Riforma del lavoro e ammortizzatori sociali.

La Feneal Uil in una nota ricorda che ‘Il settore delle costruzioni è e resta quello che versa più contribuzione. Nel nuovo sistema chiediamo – afferma Correale che all’estensione delle tutele corrisponda una distribuzione dei costi più equa.’

‘Il problema principale della riforma degli ammortizzatori sociali sono le risorse, lo sappiamo bene, – afferma il segretario generale Feneal Uil Antonio Correale ricordando come sia necessario trovare le coperture perché si possa parlare di riforma – ma in questo discorso – aggiunge –  non vogliamo che si dimentichi che il nostro settore resta quello che paga di più per il sostegno al reddito rispetto a quanto ne usufruisce. Ed i più penalizzati, anche se qualcuno sembra non accorgersene anche nel Governo, sono proprio i lavoratori edili.’

Il costo totale medio tra cassa integrazione ordinaria (5.20%), disoccupazione speciale (0.80%) e cassa straordinaria (2%), – fa sapere la Feneal Uil è di circa l’8% per il settore delle costruzioni, mentre in altri settori, la contribuzione è minore o addirittura nulla. Inoltre a ciò si aggiunge che nell’ultimo anno, tra i più neri per l’economia e per le costruzioni, solo circa 4mila addetti hanno usufruito della cassa integrazione nel nostro settore, pochi se si pensa che gli addetti totali sono 600mila. Pur valutando con attenzione – spiega Correale il dato di febbraio 2012 che, come reso noto dal 38° Rapporto Uil, segnala un picco della cassa integrazione + 41,3% nel settore edile, evidenziando come la crisi continui e si aggravi sempre di più, la conseguenza appare molto chiara: i contributi che si continuano a versare verso i fondi Inps per cassa ordinaria e disoccupazione per l’edilizia – aggiunge Correale sono e restano in attivo, come avviene oramai da anni, e proprio in virtù di questa situazione chiediamo che i costi vengano distribuiti in modo tale da evitare che siano più onerosi per il settore edile. Devono invece essere uguali per evitare che si metta in atto una vera e propria fuga dall’ appartenza al nostro settore, visto che in altri si può pagare meno pur avendo a disposizione le stesse risorse per i sostegni al reddito.’

Il nuovo sistema dovrebbe dunque, secondo la Feneal, tener conto di queste disparità e distorsioni ed, oltre che estendere le tutele, garantire uguali costi in tutti i settori. ‘Fondamentale sarà poi la soluzione da trovare per l’indennità di disoccupazione: qui non debbono esserci figli e figliastri  – conclude Correale la nota -, il settore edile è già stato sacrificato sul piano delle tutele, delle pensioni, ora basta.’

Dispacci Agi e Adnkronos

 
 

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