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Natuzzi, nuovo accordo

23 settembre 2011 • News

Nuovo accordo per la Natuzzi

Prorogata la cigs per 2.940 lavoratori

E’ stato firmato ieri, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tra le organizzazioni sindacali edili e del legno (Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil), quelle del commercio (Uiltucs Uil, Fisascat Cisl e Filcams Cgil) e l’azienda Natuzzi, un accordo di cassa integrazione straordinaria, che chiude il precedente periodo di cigs per crisi aziendale, in scadenza il prossimo 15 ottobre, e ne apre uno nuovo di due anni per riorganizzazione aziendale.

L’azienda ha concordato con le organizzazioni sindacali di provvedere, in questo biennio, ad una complessa ed incisiva riorganizzazione aziendale puntando sulla valorizzazione del ‘Made in Italy’ attraverso la riqualificazione professionale e la formazione, processi di investimento ed un massiccio ricorso alla ricerca.

L’azienda, inoltre, ha dichiarato, che ad oggi, saranno 1.060 i lavoratori in esubero, per i quali, al termine dei due anni, sarà avviato un piano di gestione e di mobilità finalizzato alla ricollocazione e al raggiungimento dei fini pensionistici, attraverso il sostegno all’auto imprenditorialità ed altri strumenti utili a provvedere alla collocazione dei lavoratori che non riusciranno ad essere reintegrati in azienda.

‘L’impegno di questi anni e dei vari confronti che abbiamo avuto con l’azienda, ha sempre puntato a preservare l’occupazione in Italia e con essa la qualità e la competitività del ‘made in Italy’ spiega il Segretario Nazionale Fabrizio Pascucci, responsabile del settore per la Feneal Uil. – Noi vogliamo continuare  a lavorare in questa direzione ed arrivare all’Accordo di Programma per il Distretto delle Murge, nostra priorità da anni, per rilanciare la crescita e lo sviluppo di quell’intera area industriale e riassorbire le 10.000 persone che in quest’ultimo decennio hanno perso il lavoro.’

La Feneal, dunque, si dice soddisfatta del nuovo accordo ma ‘c’è bisogno di fare di più – conclude Pascucci – per un’area  strategica per l’economia italiana e per le tante famiglie che ci lavorano.’

CORRIERE.IT

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