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Mucafer, prorogata la cig poi scatterà la mobilità

5 marzo 2015 • News Territoriali

«Mucafer», prorogata la Cig ma poi scatterà la mobilità
Vertenza ormai al capolinea, altri 135 operai senza lavoro

Manfredonia. Ormai pare inevitabile: per 135 dipendenti della Mucafer al termine della Cigs ci sarà il licenziamento collettivo. “Un ulteriore grave colpo al lavoro e al sistema produttivo di Capitanata – affermano i sindacati di categoria Feneal, Filca e Fillea in una nota – che si aggiunge ad altre vertenze presenti sul territorio”. L’elenco è lungo e mortificante. Tra le ultime in atto a Manfredonia quelle della Sangalli Vetro, della Inside, della Solage. La difficile situazione in cui si è venuta a trovare la cooperativa edilizia Mucafer ha avuto l’epilogo con la procedura concorsuale di liquidazione coatta amministrativa sancita con decreto del 30 gennaio scorso. L’ultima situazione patrimoniale aggiornata al 3 dicembre 2014 evidenzia una condizione di sostanziale insolvenza in quanto, a fronte di un attivo circolante di 139milioni, si riscontra una massa debitoria di euro 166milaed un patrimonio negativo netto pari a meno 19milioni e 800mila euro. Fa alquanto tristezza vedere un’azienda nata con il lavoro di un manipolo di operai e sviluppatasi fidando sempre sulla operatività di lavoratori divenuti soci di un organismo che in trentacinque anni di attività si è andato affermando come tra le più importanti cooperative di produzione e lavoro del centro-sud. La sua attività ha spaziato dalla progettazione alla costruzione di importanti e impegnative opere commissionate da enti pubblici e clienti privati: grandi opere civili, infrastrutture, complessi industriali. Una realtà di grande prestigio che si stenta a credere che possa finire così, che professionalità di alta qualità vadano disperse. La speranza e l’auspicio sono pertanto quelli che la Mucafer possa ritrovare linfa vitale in quella ripresa economica che pare cominci a fare capolino anche in Italia. In questo senso va l’a accorato appello dei sindacati. “E’ urgente avviare – dicono in coro – tutte le opere progettate e non ancora cantierizzate nella nostra provincia, rispettando principi di regolarità e legalità, per mettere un freno alla caduta libera del settore dell’edilizia e realizzare opere infrastrutturali tra l’altro quanto mai necessarie per questa provincia perché riguardano il versante infrastrutturale e l’assetto idrogeologico. Un appello lo che rivolgiamo agli enti e alla politica per accelerare gli iter che devono consentire di ritornare ad aprire le porte dei cantieri, affinché un settore volano dello sviluppo torni a creare occupazione e ricchezza”.

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