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Natuzzi, firmato accordo al Ministero del Lavoro

3 marzo 2015 • News

 

FIRMATO ACCORDO NATUZZI AL MINISTERO DEL LAVORO

FENEALUIL FILCA CISL FILLEA CGIL: “Accordo positivo ma permangono problemi relativi alla decontribuzione dei contratti di solidarietà difensivi.”
Firmato oggi al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tra le Organizzazioni Sindacali di categoria FENEALUIL FILCA CISL FILLEA CGIL FILCAMS CGIL FISASCAT CISL UILTUCS UIL e l’azienda Natuzzi l’accordo che dà attuazione ad una parte degli impegni assunti con l’Accordo Quadro del 2013.
L’intesa era stata raggiunta lo scorso 13 gennaio e poi approvata nella consultazione dei lavoratori con il 98% dei consensi.

L’accordo, a fronte dei 1550 esuberi iniziali, prevede contratti di solidarietà per 1818 lavoratori, tra produzione ed uffici, a partire dal 2 maggio negli stabilimenti di Jesce 1, Jesce 2, Laterza, Santeramo e Matera. 500 lavoratori saranno collocati in Cigs nel sito di Ginosa, 100 di loro rientreranno in produzione entro metà ottobre 2015. Dei restanti 400, 100 saranno ricollocati in newco, presumibilmente entro il 2015, mentre per 300 lavoratori si proseguirà nella ricerca di soluzioni occupazionali esterne e potranno accedere alla mobilità volontaria incentivata.

Per i segretari nazionali FENEAL FILCA FILLEA Fabrizio Pascucci, Paolo Acciai, Marinella Meschieri “l’accordo è positivo, indispensabile a rilanciare l’azienda ma soprattutto a garantire l’occupabilità e la  prosecuzione della produzione in Italia attraverso il rientro dalla Romania. Resta però la questione della copertura dei contratti di
solidarietà. L’utilizzo di tale strumento, da noi a lungo sostenuto come alternativa ai licenziamenti, è legato alle misure di decontribuzione, su cui ad oggi non c’è copertura adeguata. Infatti, la Legge di Stabilità 2015 – spiegano i sindacalisti – ha stanziato soltanto 15 milioni per la decontribuzione a favore delle aziende che scelgono di applicare questo strumento, mentre le domande pervenute nel solo 2014, secondo i dati del Ministero del Lavoro, sono quantificabili in 150 milioni, 10 volte di più dello stanziamento.”

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