Decreto del Fare
DECRETO DEL FARE.
“PRIMI PASSI, MA NON DI CERTO SUFFICIENTI A FAR RIPARTIRE IL SETTORE.”“
Non vorremmo che si tratti della solita pratica tutta italiana di spostare risorse da una parte all’altra senza poi riuscire a spendere realmente e bene i fondi stanziati – così il segretario generale della Feneal Uil Massimo Trinci dichiara, commentando le misure per il rilancio relative all’edilizia contenute nel decreto legge “del fare”, approvato dal Consiglio dei Ministri sabato 15 giugno. “E’ necessario fare un’analisi precisa e puntuale delle opere immediatamente cantierabili e della loro effettiva realizzazione affinché le risorse non restino ‘parcheggiate’ all’infinito mentre il paese cade a pezzi con tutte le sue bellezze naturali ed artistiche su cui da tempo chiediamo di investire. Su questo punto e sull’urgenza di cambiare il modello dell’edilizia in direzione di una maggiore qualità del lavoro e sicurezza e sostenibilità del costruire abbiamo con Filca e Fillea chiesto un confronto al governo e ci auguriamo di essere coinvolti.”“Il decreto sicuramente contiene positività – continua il sindacalista – come la digitalizzazione del Durc, pratica già consolidata con successo nel settore delle costruzioni, ma ci preoccupano altre modifiche come l’allungamento del periodo di validità del Durc a 6 mesi, provvedimento che, a nostro parere, depotenzia lo strumento e con esso il sistema di regole necessario a garantire la regolarità contributiva dell’impresa e con essa la qualità del lavoro. “
“Far ripartire l’edilizia è una priorità per il Paese – conclude Trinci – ma questo non significa indebolire controlli e norme e con esso le condizioni di chi vi lavora, e, soprattutto, non vuol dire ritornare indietro nel tempo. Chiediamo un impegno altrettanto solerte e fattivo per promuovere insieme alla crescita e allo sviluppo dell’economia anche quella della lotta alla criminalità nel settore, degli investimenti in sostenibilità e riqualificazione perché tutto ricominci ma al meglio.”