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Caserta, l’allarme sull’Interporto

5 novembre 2014 • News Territoriali

L’allarme
Interporto, muore la speranza di ripresa
Mancano nuove commesse e rimane attuale il nodo delle nuove infrastrutture

FONTE: IL MATTINO DI CASERTA
MADDALONI . Un novembre di «altamortalità occupazionale». Fuori 82 edili in meno di 12 mesi; poi
espulsi 20 amministrativi e 30 vigilantes restano in bilico. E ora arriva anche il certificato finale di «sopraggiunta
morte occupazionale» dell’Interporto Maddaloni-Marcianise». Scaduta anche l’ultima tranche di ammortizzatori
sociali posti a tutela degli edili impegnati nel fallito completamento edilizio della struttura intermodale, dopo le
42 unità (38 edili e quattro ammnistrativi) della ex Essetì, tocca ai 40 dipendenti della Cogedi (azienda priva
di commesse) sottoscrivere un verbale di intesa. In cambio della cessazione del rapporto di dipendenza, e
quindi dell’avvio alle procedure dimobilità, l’azienda si impegna, qualora dovessero concretizzarsi nuovi
appalti,nell’Interporto e sull’intera provincia, ad riassorbire la medesima forza lavoro. Fillea-Cgil, Cisl-Uil e
Feneal-Uil, in assenza di nuove commesse non potranno garantire la «rotazionedeicassintegrati espulsi dal
ciclo produttivo sui cantieri di completamento delle opere dell’Interporto Sud-Europa di Maddaloni-
Marcianise». E agli ex Cogedi, oltre le dichiarazioni di buona volontà unità, non si potrannoapplicare ibenefici
dell’articolo 11: mobilità e cassa speciale per 27 mesi. Non stanno meglio i «colletti bianchi»: per circa 20
tecnici e amministrativi (geometri, ingegneri e contabili) la proroga della cig scadrà a fine novembre. Poi si va
verso la mobilità.

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