Alto Adige, situazione gravissima per gli infortuni mortali
ALTO ADIGE, SITUAZIONE GRAVISSIMA PER GLI INFORTUNI MORTALI
la statistica
Morti bianche, Bolzano maglia nera
BOLZANO L’osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering di Mestre registra una impennata del
numero degli infortuni mortali sul lavoro che si sono registrati nei primi sette mesi di quest’anno.
Confrontando i primi sette mesi dell’anno con quelli del 2014 si evidenza un aumento pari al 9,5%, e cioè da
578 a 643 casi mortali. Ancora più preoccupante è scoprire che nella graduatoria delle Regioni dove è più
probabile che si verifichino infortuni mortali, il Trentino Alto Adige si colloca al 6° posto su 20. Le due province
autonome, hanno un indice di incidenza di infortunio mortale nettamente superiore alla media nazionale.
L’aumento degli infortuni mortali registrato quest’anno, otto in provincia di Bolzano e sei in quella di Trento, è
particolarmente preoccupante perché si evidenzia in una fase di stallo dell’economia e degli occupati, ed è
quindi necessario intervenire con rapidità ed efficacia, scrive in un comunicato Maurizio D’Aurelio della
Feneal Uil/Sgk Bau. Corriere Alto Adige
E’ preoccupante e gravissima l’impennata del numero degli infortuni mortali sul lavoro che si sono registrati nei primi sette mesi di quest’anno; lo si evince dallo studio pubblicato dall’osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering di Mestre, che confrontando l’andamento degli infortuni sul lavoro mortali nel periodo gennaio luglio di quest’anno, con quelli del 2014, evidenza un aumento pari al 9,5%, e cioè da 578 a 643 casi mortali. Ancora più preoccupante è scoprire che nella graduatoria delle Regioni dove è più probabile che si verifichino infortuni mortali, il Trentino Alto Adige si colloca al 6° posto su 20, e dove i più virtuosi sono gli ultimi. La nostra Regione, o meglio le due province autonome, hanno un indice di incidenza di infortunio mortale nettamente superiore alla media nazionale, e peggiore di Regioni quali la Campania, la Puglia, la Calabria, la Sicilia. L’aumento degli infortuni mortali registrato quest’anno, 8 in provincia di Bolzano e 6 in quella di Trento, è particolarmente preoccupante perché si evidenzia in una fase di stallo dell’economia e degli occupati, ed è quindi necessario intervenire con rapidità ed efficacia. Bisogna certamente continuare con l’opera di formazione ed informazione di lavoratori e datori di lavoro sui temi della prevenzione, ma diventa irrinunciabile qualificare in tempi rapidi l’attività di verifica e di controllo del rispetto delle norme, promuovendo, se necessario, forme di collaborazione fra gli Organi di Vigilanza e gli organismi paritetici costituiti dalle parti sociali. Se, in un quadro organico ed organizzato, si potesse affiancare alla preziosa opera di verifica e di controllo svolta dagli uffici preposti, l’attività di verifica e consulenza già oggi offerta dagli Organismi Paritetici di settore, e nostra convinzione che riusciremo a rendere i luoghi di lavoro più sicuri di quanto non lo siano oggi. Nei territori dove sono state sperimentate forme analoghe di collaborazione i risultati sono stati eccellenti, e ci auspichiamo che tali buone pratiche si possano esportare anche nel nostro territorio provinciale, superando paure e diffidenze che purtroppo ancor oggi permangono.
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