Arredamento – Natuzzi
Cassa Natuzzi verso la proroga
Prosegue il confronto sulle newco per ridurre il numero degli esuberi
Il ministero dello Sviluppo «apre» alla possibilità di concedere un altro anno di Cassa integrazione straordinaria a beneficio di 1.726 esuberi Natuzzi.
Questa la principale novità emersa ieri durante il tavolo di confronto tra la società pugliese produtttrice di divani e i rappresentanti dei lavoratori. I soggetti presenti al tavolo confermano che la bozza d’accordo incomincia a prendere forma, grazie ai passi avanti registrati nel confronto su incentivi all’esodo, avvio delle newco (quella per il rientro delle produzioni dalla Romania e quella per la produzione di complementi di arredo), finanziamenti e, come detto, ammortizzatori sociali. Ora le parti si incontreranno nuovamente giovedì per una riunione tecnica, in vista di un tavolo al Mise, già fissato per il 10 ottobre, che si annuncia decisivo, in vista della scadenza della cassa integrazione fissata al 15 ottobre.
«Stiamo discutendo tutte le soluzioni possibili – conferma Paolo Acciai, segretario della Filca Cisl –. Puntiamo a definire una bozza d’accordo nella riunione del 3 ottobre, in vista di un tentativo di intesa nell’incontro del 10 ottobre».
In caso di via libera all’accordo, come detto, il Mise prorogherà la cassa integrazione di un anno, a partire dal 16 ottobre (quindi fino a metà ottobre 2014). L’ipotesi più concreta sul tavolo è relativa ad una Cigs «per riorganizzazione complessa». Al centro della discussione, nella giornata di ieri, anche il tema degli incentivi all’esodo.
«Stiamo studiando una forma premiale a favore delle persone disposte a dare le dimissioni entro un certo periodo, si ipotizza marzo 2014 – spiega Fabrizio Pascucci, segretario di Feneal Uil –. L’azienda sta definendo un budget a sostegno di questa eventualità: si ipotizza un’adesione di 500-600 persone».
L’altra ipotesi finalizzata ad abbattere il numero di esuberi prevede di riportare in Italia una linea di produzione di divani (denominata Italsofa) destinata ad Ikea, oggi realizzata dalla Natuzzi in Romania. Il sindacato sta discutendo la possibilità che nuovi soggetti imprenditoriali creino una newco capace di riassorbire ulteriori 500 lavoratori subito (altri 200 a regime nel 2018): si tratta di una realtà autonoma con la quale Natuzzi intratterrà rapporti di natura commerciale. Identico schema per i restanti 400, che potrebbero trovare impiego in un’altra newco, destinata alla produzione di complementi d’arredo, sfruttando le risorse messe a disposizione dalle regioni Puglia e Basilicata (il plafond massimo è di 101 milioni di euro) grazie all’accordo di programma per il distretto del mobile imbottito.
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