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Vertenza Natuzzi

6 settembre 2016 • News Territoriali

Vertenza Natuzzi oggi vertice a Roma
I sindacati: l’Azienda presenti un piano credibile

dalla Gazzetta del Mezzogiorno
ANNA LARATO MISE La sede del ministero l SANTERAMO IN COLLE. Torna a riunirsi il tavolo tecnico
romano, dopo quello dello scorso 25 luglio nel quale la Natuzzi comunicò l’avvio delle procedure di mobilità.
Due incontri ravvicinati oggi alle ore 12 e il 9 settembre al Mise. Punto focale della cabina di regia la
situazione di estrema preoccupazione per l’ ormai imminente scadenza, il prossimo 14 ottobre, della Cigs e
trovare una soluzione per i collaboratori in esubero strutturale, passati comunque dai 1.726 del luglio 2013
agli attuali 350, grazie anche agli incentivi messi a disposizione dall’azienda per consentire l’adesione alla
mobilità volontaria. Per il segretario generale della Fillea Puglia, Silvano Penna: «Dalla cabina di regia ci
aspettiamo che la Natuzzi ci porti un piano industriale degno di portare questo nome. Un piano industriale
credibile e che soprattutto preveda una reale collocazione dei lavoratori». «Ci aspettiamo – prosegue – che
l’azienda Natuzzi riporti “a casa” le nuove produzioni, ora esternizzate. Lavorazioni come fusti in legno,
gomma, e quelle legate alla produzione di complementi d’arredo, quelle prodotte in Romania o in conto
terzi, con la riattivazione dello stabilimento di Ginosa». Secondo il presidente dell’unità di crisi della regione
Puglia Leo Caroli il lavoro della cabina di regia ha prodotto dei risultati importanti per il risanamento
dell’azien da. A cui hanno concorso con evidente capacità propositiva e grande assunzione di
responsabilità le organizzazioni sindacali e le istituzioni centrali e regionali. «In questa vicenda ciascuno
finora ha atto la propria parte accettando, sia pure a denti stretti, la situazione. Mantenendo la parola data
di fronte ad interlocutori importanti, mostrando realismo e spirito di sacrificio – afferma il segretario generale
della Feneal Uil Puglia, Salvatore Bevilacqua -: «All’appello manca però soltanto l’azienda, da cui
aspettiamo che mantenga gli impegni assunti pubblicamente. Pensare ad un futuro senza prospettive per
350 lavoratori è una provocazione inaccettabile soprattutto dopo aver utilizzato i benefici che erano stati
concessi proprio in cambio degli impegni che poi non sono stati fin qui mantenuti. Non lasceremo passare
questa profonda ingiustizia, tutelando i lavoratori e impedendo che al danno si aggiunga beffa: i lavoratori
fuori ed i benefici che avrebbero dovuto salvare i loro posti regalati impunemente alla azienda». L’Usb,
l’Unione sindacale di base, che ieri ha protestato presso davanti l’assessorato lavoro e formazione della
Regione Puglia, in una nota denuncia: «A settembre 2015 Ministero dello Sviluppo Economico, Regione
Puglia e Basilicata hanno stanziato 38 milioni di euro in favore della Natuzzi Spa, tuttavia quest’ultima non
si impegnava a procedere a nuove assunzioni, ma prevedeva espressamente di ridurre l’organico dei
lavoratori in Italia. La logica conseguenza è stata che lo scorso 26 luglio 2016 stessa azienda ha avviato le
procedure per il licenziamento di 335 suoi dipendenti». Dopo gli incontri al Mise di oggi e del 9 settembre, la
Natuzzi ed i sindacati torneranno ad incontrarsi il giorno 12, a Taranto in Confindustria.

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