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Interporto Maddaloni-Marcianise

16 settembre 2015 • News Territoriali

DAL QUOTIDIANO  IL MATTINO

«Interporto, subito vertice»
Giuseppe Miretto
Maddaloni. L’obiettivo era e resta uno solo: «Creare imbarazzo nelle istituzioni». Detto e fatto: non si erano
mai visti i presidi notturni del varco Ficucella dell’Interporto Maddaloni-Marcianise, già teatro di ruvide e
spettacolari manifestazioni di protesta degli edili. Eppure ha avuto l’effetto di un «pugno nello stomaco»
l’inaspettata scelta delle «non violenza ad oltranza» e dello «sciopero della fame a rotazione» degli edili
prossimi al licenziamento. Tanto che in mattinata, spontaneamente il sindaco di Maddaloni Rosa De Lucia e
Salvatore Antonio De Biasio (presidente dell’Interporto Sud Europa) hanno sottoscritto una nota congiunta,
inviata la prefetto Arturo De Felice. «Gli abbiamo chiesto – spiega il sindaco – la convocazione di un tavolo
urgente sulla vicenda Interporto, coinvolgendo tutte le sigle sindacali, i presidenti di Regione e Provincia,
nonché tutti i senatori e i deputati campani e regionali».
La percezione chiara è che la crisi occupazionale è senza ritorno per l’inevitabile scadenza, non prorogabile,
degli ammortizzatori sociali. Aggravata poi dalla percezione che gli edili, non avendo più nulla da perdere,
cominceranno da oggi una pacifica protesta itinerante per le strade di Maddaloni e poi anche di Marcianise.
«Non indietreggeremo di un millimetro – commenta Salvatore Di Iulio (Feneal-Uil) – e non smetteremo finché
non arriveranno accordi chiari e vincolanti». Di questa rabbia hanno fatto le spese anche i delegati delle
segreterie provinciali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil contestati dagli scioperanti e accusati di non
«appoggiare la linea della fermezza». «Venerdì – annuncia De Lucia – sarò in Regione». Due gli obiettivi
immediati: «Sollecitare la Regione e quindi il Ministero per la firme della convenzione, ferma da circa 20 anni,
per la costruzione del casello autostradale sull’A30».
Si prefigura, quindi, una svolta. Consapevole che il nodo dell’intera crisi è Marcianise e che di fatto le
amministrazioni locali possono ben poco (visto che le concessioni edilizie di Maddaloni nulla hanno risolto)
De Lucia, per la prima volta, ammette: «È netta la percezione che il comune di Marcianise (sottoscrittore
dell’accordo di programma originario) non intende sviluppare sul proprio territorio il settore logistico». Si apre
un mondo e prende consistenza la discussione sulla «variante all’Interporto». Posto che una delocalizzazione
dell’«area direzione commerciale e residenziale per un milione e 300 mila metri quadrati» nel territorio di
Acerra è stata bocciata dal sindaco Raffaele Lettieri, toccherà proprio alla Regione decidere se e in che
misura potrà essere modificato il progetto originario della piattaforma intermodale, visto che è stata inserita,
dal ministro Graziano Del Rio, nel nuovissimo «Piano strategico nazionale della portualità e della logistica».
In sintesi, un possibile rilancio dell’intermodalità casertana passerebbe dal nuovo «Sistema portuale logistico
Napoli-Salerno». Insieme a Nola, quello che diventerà Maddaloni-Marcinise dovrebbero rappresentare
l’espansione su terra, e «verso il Nord Italia e l’Europa Centrale» dei riorganizzati porti campani. Ma vanno
sciolti i paradossi: Nola (Interporto Campano) ha l’intermodalità ma un minuscolo shuntaggio ferroviario;
Maddaloni-Marcianise ha il più grande shuntaggio ferroviario del Sud ma un’intermodalità incompleta.
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