La Rassegna dai territori
La Uil: «Meno infortuni ma più gravi»
I sindacati dal prefetto con Ance e artigiani: «Serve più sicurezza, attenzione anche all’abuso dei voucher nell’ edilizia »
Il voucher è uno strumento messo a disposizione per regolamentare quelle prestazioni occasionali di lavoro
che non sono sottoposto a un contratto vero e proprio. Il pagamento avviene attraverso ‘buoni lavoro’
(voucher). Il valore netto di un voucher da 10 euro nominali, in favore del lavoratore, è di 7,50 euro e
corrisponde al compenso minimo di un’ora di prestazione. I committenti possono essere: famiglie, enti senza
fini di lucro, soggetti non imprenditori, imprese familiari, imprenditori agricoli, imprenditori operanti in tutti i
settori, enti pubblici. Possono svolgere lavori con voucher: studenti, pensionati, lavoratori in mobilità,
lavoratori part-time, extracomunitari in possesso di un permesso di soggiorno. I compensi complessivamente
percepiti dal prestatore non possono superare per il 2015, 5.060 euro netti (6.746 lordi) nel corso di un anno
solare, riferito al totale dei committenti.di Maria Grazia Piccaluga wPAVIA Diminuiscono gli infortuni sul lavoro
nei cantieri edili, ma quando si verificano sono gravi, spesso mortali. «Dagli ultimi report risultano in crescita
le cadute dall’alto che sono sinonimo di riduzione della sicurezza» spiega Enrico Vizza, Segretario Generale
Feneal-Uil Milano – Lodi- Pavia. L’edilizia rimane il primo comparto in Italia per incidenti mortali sul luogo di
lavoro nonostante la riduzione dei casi, giustificata peraltro anche dai numeri della disoccupazione nel
settore, oltre il 45% in meno di addetti dal periodo pre crisi (2008). Ma c’è di più. Il sindacato punto il dito
contro il massiccio ricorso ai voucher anche in un settore, quello edile, dove non sarebbe previsto. Un
fenomeno che preoccupa le organizzazioni sindacali Feneal Uil , Filca Cisl e Fillea Cgil ma anche
l’associazione dei costruttori Ance e le associazioni artigiane. Tanto che nel corso di un recente incontro
hanno deciso di chiedere all’Inps una verifica dettagliata del fenomeno e di sollecitare il Ministero «a
rafforzare i controlli eliminando l’ uso non corretto dei voucher nel settore edile». «A giorni chiederemo
sull’argomento anche un incontro con il prefetto di Pavia per concordare una modalità di intervento presso chi
appalta e presso gli enti locali – spiega Vizza – Stiamo tornando indietro di vent’anni, abbassando tutele, diritti
e soprattutto mettendo a rischio la salute dei lavoratori». «C’è un incremento dei rapporti di lavoro anomali,
delle partite Iva selvagge e c’è questa novità del voucher che ci preoccupa e che sta prendendo sempre più
piede – dice Vizza – Da una recente indagine emerge che nella sola Lombardia tra il 2008 e il 2015 ne sono
stati venduti nove milioni per attività di Turismo, Commercio, Lavori Domestici, Giardinaggio e Sport e
Cultura. Nell’elaborazione non compare l’ Edilizia, ma è facile pensare che fatta la legge si trovi l’inganno
visto che su tutto il territorio nazionale si parla di 230mila voucher venduti per altre attività». «L’uso del
voucher nel nostro settore sta dilagando e crea una manodopera che non ha le caratteristiche adeguate per
stare in un cantiere – spiega Mario Righini, direttore Ance – . Non si può far salire su un tetto o su un
ponteggio chi non c’è mai stato. Senza formazione adeguata per di più. Utilizzando questo sistema le
imprese non pagano una grossa parte contributiva. Si alimenta così anche una situazione di lavoro irregolare.
Nelle pieghe di questo sistema finische che le aziende oneste escono dal mercato. Non siamo mai usciti dalla
piaga del lavoro nero. Vorremmo sensibilizzare l’opinione pubblica e i committenti. Noi come Ance abbiamo
intensificato i controlli insieme all’ispettorato del lavoro. E purtroppo abbiamo riscontrato molte irregolarità.
Questo deve far riflettere».