L’Appello della Feneal UIL Puglia a Regione e Ance
Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno
FENEAL UIL PUGLIA APPELLO DI BEVILACQUA A REGIONE E ANCE
«Lavoro nero e burocrazia i veri nemici del settore costruzioni»
FENEAL Salvatore Bevilacqua “La crisi c’è: si vede, si tocca, si sente. Ma è un errore di valutazione pensare
che tutto quello che sta accadendo al settore delle Costruzioni sia solo colpa della crisi”: è quanto sostiene il
segretario generale della Feneal Uil di Puglia, Salvatore Bevilacqua. “I dati sono catastrofici – spiega
Bevilacqua – ma vanno analizzati: questa crisi oltre a portare via lavoro ha anche prodotto un bel po’ di nero o
di…grigio. E la verità è che si sarebbe potuto e dovuto fare di più, concertando i paletti da porre per garantire
un minimo di legalità”. Secondo il segretario Feneal uno dei problemi è la dematerializzazione del Durc, il
Documento unico di regolarità contributiva: “Ci saremmo ad esempio aspettati che anche l’Ance – afferma –
sposasse le nostre tesi; invece scegliendo questa strada di fatto lo si è reso inutile, perché attualmente è
abbastanza difficile che un cantiere resti in vita più di sei mesi, visto che non ci sono grandi opere pubbliche
in corso. Per cui chiedendo il Durc ‘in corsa’ di fatto non si riesce a controllare nessuno. Un’altra battaglia che
si poteva fare insieme è quella della congruità: basta verificare che cosa si costruisce per capire se quanti
lavorano sono il numero giusto. Se non lo sono, è evidente che qualcosa non quadra”. Insomma, anche quel
poco di lavoro che è rimasto rischia di finire fuori controllo, dando la colpa alla crisi: “S e r v i re bb e inoltre
l’unicità del contratto – prosegue Bevilacqua – p e rch é oggi ognuno lavora col contratto che più gli fa
comodo, spesso con quello dei multiservizi, nel quale ci si mette di tutto…”. E sullo sfondo resta il problema
vero: lo snellimento degli iter burocratici nell’assegnare appalti e lavori. “Il 2014 per la Puglia e per Bari è
stato catastrofico – conclude il segretario Feneal – con un 15% in meno per massa salari e per occupazione.
Ed il 2015 non dovrebbe essere purtroppo molto diverso perché in Puglia non si profilano grandi opere
pubbliche da realizzare, il che consentirebbe di occupare lavoratori per lungo tempo, dando respiro ad un
comparto che da troppo tempo boccheggia”.
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