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#BringBackOurGirls

12 maggio 2014 • News

Mannino: Le donne UIL aderiscono alla campagna #BringBackOurGirls

Malala Yousafza lancia campagna per studentesse nigeriane rapite

DICHIARAZIONE DI MARIA PIA MANNINO RESPONSABILE PO E POLITICHE DI GENERE UIL

La prima fu la pachistana Malala a rimanere gravemente ferita da un killer che ne voleva distruggere la forza e la capacità di pensare e la volontà di conoscere ed istruirsi.

Dopo è toccato a 300 studentesse, rapite il 15 aprile scorso, e ad  altre otto studentesse prelevate in questi giorni da una scuola di Warambe in Nigeria, a patire l’odio nei confronti di giovani donne che aspirano ad aver una istruzione.

Il fondamentalismo islamico ha individuato una nuova strategia per dichiarare guerra alle spinte democratiche che provengono dall’Africa: rapire giovani donne ree di essere delle studentesse e dunque pericolose per la costruzione di una società che vuole, invece, trarre potere dalla ignoranza dei più. E, in questa strategia, quello che più conta è mantenere soprattutto le giovani menti femminili nell’oscurità.

Una punizione per le donne, l’ennesima, la più straziante perché insieme al corpo si vuole distruggere la personalità e i desideri più fervidi dell’anima umana ad elevarsi attraverso lo studio e la conoscenza.

Ecco perché le donne di tutto il mondo debbono attivarsi affinché, innanzitutto, le ragazze nigeriane possano ritornare ai loro cari, alla loro casa e alla loro vita,  e condurre una battaglia senza quartiere, con risorse e strumenti, contro l’oscurantismo di ideologie che vorrebbero ancora la donna sottomessa al potere maschile – anacronistico, ormai – chiedendo ai vari governi che si predispongano  fondi e misure efficaci per garantire alle donne, ovunque, nell’occidente più industrializzate come nei diversi sud del mondo, opportunità di crescita, e di essere protagoniste alla pari nella costruzione di una società globale più democratica e ricca di opportunità per tutti.

Malala Yousafzai, la giovane presa di mira dai taliban per la sua campagna a favore dell’istruzione femminile, ha dato il via alla campagna web #BringBackOurGirls.

La speranza è quella di riuscire a esercitare una maggiore pressione sulle autorità nigeriane, affinché le 300 ragazze rapite dal dormitorio del loro collegio lo scorso 15 aprile e le otto rapite a Warambe in questi giorni, vengano restituite alle famiglie.

Come già attivamente abbiamo partecipato a campagne per salvare donne islamiche condannate a morte dalle legge coranica, ricordiamo per tutte Safiya Husaini, la donna nigeriana condannata alla lapidazione perché avevano abusato di lei,  riteniamo doveroso per le donne della UIL aderire alla campagna lanciata da Malala attivandosi sui network che ospitano le diverse iniziative che ovunque si stanno predisponendo.

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