2° Rapporto Uil sul lavoro sommerso
Dal Rapporto risultano oltre 1,2 milioni di lavoratori irregolari nelle aziende ispezionate. Di questi il 47,2% (pari a 581.360 lavoratori) sono completamente in nero. Così come è altissima la percentuale di aziende irregolari sul totale di quelle ispezionate: il 61,7% (in valori assoluti si tratta di 854.732 aziende).
Tra le Regioni con il più alto tasso di aziende irregolari, quelle ispezionate naturalmente, quattro su cinque sono presenti nel Centro-Nord: Liguria (73,1%), Lombardia (63,9%), Marche (62,9%), Campania (il 59,8%) e Umbria (il 59,4%) .
Altro spaccato del lavoro sommerso è quello che emerge dall’analisi dei provvedimenti di sospensione delle aziende. Dal 2008 ad ottobre 2010 sono stati adottati oltre 15 mila provvedimenti. I settori meno virtuosi sono risultati l’edilizia e i pubblici esercizi. Nelle aziende oggetto di sospensione sono stati trovati oltre 34 mila lavoratori totalmente in nero (il 54% dell’occupazione presente presso le aziende), di cui 4 mila lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno (che rappresentano l’11,7%). In valori assoluti, il numero più alto di lavoratori in nero è stato riscontrato nei pubblici esercizi (10,2 mila lavoratori), e nell’edilizia (circa 10 mila lavoratori).
La UIL, insieme a questo studio, ha prodotto inoltre un "VADEMECUM SUL LAVORO REGOLARE ED IRREGOLARE", una guida per operatori e dirigenti sindacali che illustra come diverse norme siano cambiate per via legislativa, il "Collegato Lavoro" ad esempio, o per via amministrativa attraverso numerose circolari, direttive ed interpelli.
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