12° Rapporto UIL su cassa integrazione
12° RAPPORTO 2014 UIL (ANNO 2014)
LA CASSA INTEGRAZIONE PER MACRO AREE, REGIONI E PROVINCE
ORE AUTORIZZATE ANNO 2014 – dati per macro area, regioni – (confronto con quinquennio precedente)
ORE AUTORIZZATE ANNO 2014 – dati per macro area, regioni e province – (confronto con ANNO 2013)
STIMA UIL LAVORATORI ANNO 2014 – dati per macro area e regioni – (confronto con ANNO 2013 )
ORE AUTORIZZATE PER RAMO DI ATTIVITA’ ANNO 2014 – dati per macro area e regioni (confronto con ANNO 2013)
Elaborazione UIL su fonte INPS
Con un dicembre in cui sono state autorizzate oltre 89 milioni di ore di cassa integrazione (di cui 17.6 milioni di Cig ordinaria, 38,9 milioni di ore di cig Straordinaria e 33 milioni di ore di cig in deroga), si chiude un 2014 in cui c’è stata una richiesta complessiva di oltre 1,1 miliardi di ore. Questo pesante bilancio di fine anno a cui va data una lettura sottostimata rispetto alla sua reale portata, a causa della mancanza di risorse della cassa integrazione in deroga per molti mesi, mostra come il 2014 sia in linea con i peggiori anni di crisi.
I dati evidenziano l’implacabilità di una crisi che, dopo 6 anni, continua a picchiare duro su imprese e lavoratori. Di fronte a ciò prevedere di limitare l’utilizzo di questo ammortizzatore sociale, così come paventato nel Jobs Act, rischia di produrre un negativo effetto domino sul tasso di disoccupazione, aumentandone le già preoccupanti percentuali.
Nel 2014, la spaventosa richiesta di ore di cassa integrazione straordinaria (che raggiunge il tetto più alto dall’inizio della crisi, assorbendo il 56,2% delle ore autorizzate nell’anno), è un evidente segnale di forte sofferenza strutturale delle grandi imprese. Ma occorre porre molta attenzione anche alle ore autorizzate di cassa in deroga che continua ad essere molto richiesta da un tessuto produttivo fragile, nonostante l’insufficienza di risorse. Il vero allarme, però, suona per quello che succederà nel 2015 quando, per scelta politica, verranno tagliati 7 mesi su 12 a chi ne farà richiesta: si mettono a rischio, così, circa 100.000 posti di lavoro.
Nel momento in cui il Governo si accinge a riformare, con i prossimi decreti legislativi, la cassa integrazione, è sempre più necessario tener conto dei rischi “sociali” che eventuali scelte limitative provocherebbero e, soprattutto, rivedere (in crescita) gli stanziamenti previsti per il 2015.
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