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Voucher, lo studio UIL

28 febbraio 2017 • News

VOUCHER
Barbagallo: “Riportiamo i voucher alla loro funzione originaria. Serve accordo su nuova normativa”
La proposta della UIL all’attenzione dei gruppi parlamentari
27/02/2017  | Occupazione.
Lo studio realizzato dal Dipartimento politiche del lavoro della Uil dimostra quanto abnorme sia stato, in questi ultimi anni, l’uso di tale strumento, regione per regione, provincia per provincia.Bisogna riportare i voucher alla loro funzione originaria. Devono essere utilizzati solo per lavori occasionali accessori, sapendo che già esistono forme contrattuali specifiche per alcune altre tipologie di lavoro a tempo determinato o intermittente. Affinché sia raggiunto questo obiettivo, stiamo sollecitando esponenti dei gruppi parlamentari a trovare, subito, una sintesi normativa in questa direzione.Riteniamo che i voucher non possano essere aboliti del tutto perché, altrimenti, quei particolari lavori occasionali ripiomberebbero totalmente nel “nero”. Né si può pensare ad altre ventilate soluzioni che, paradossalmente, rischierebbero di essere peggiorative.

La strada maestra per le tutele nel lavoro è, ancora una volta, quella dell’accordo. Il referendum presenta troppi rischi sia che si perda o non si raggiunga il quorum, perché saremmo costretti a tenerci l’attuale inaccettabile regime chissà sino a quando, sia che si vinca, perché la totale abolizione lascerebbe senza una seppur minima tutela coloro che, realmente, ne sono i destinatari.

VAI ALLO STUDIO COMPLETO SU SITO UIL

Dall’Unità del 28 febbraio

Voucher, nuove regole proposte dalla Uil per evitare gli abusi nell’utilizzo Marco Ventimiglia

Avviato ormai da molti mesi, il dibattito sui voucher e sul loro distorto utilizzo è destinato ad arroventarsi nelle prossime settimane, con il referendum sul loro impiego che appare ormai sempre più probabile. In quest’ambito ieri la Uil ha presentato una proposta per cercare, appunto, un accordo sulla revisione della normativa sui buoni per il lavoro accessorio. Il tutto nella convinzione che non è opportuno abolire del tutto i voucher, bensì è necessario rivedere la regolamentazione sull’utilizzo dello strumento. E così fra le proposte formulate dalla Uil c’è quella dell’introduzione di un tetto massimo per il committente che utilizza i voucher, fissato a 1.200 euro all’anno, indipendentemente dai prestatori utilizzati. Inoltre, viene prevista una riduzione del limite del compenso totale da voucher per il lavoratore, da 7.000 a 4.980 euro netti all’anno, con la creazione di un superbuono da 4 ore che corrisponda a 30 euro netti per il lavoratore. Casi eccezionali e temporanei Nel ragionamento del sindacato, i voucher dovrebbero poter essere usad «soltanto in presenza di casi del tutto eccezionali e meramente temporanei», anche nei settori caratterizzati da attività d’impresa. «Bisognerebbe – prosegue la Uil – prevedere la riduzione da 7000 a 4.980 euro netti annui di compenso percepibile dal prestatore di lavoro indipendentemente dal numero dei committenti». Per quanto attiene i beneficiari di prestazioni di integrazione e sostegno al reddito, dovrebbe restare il tetto di 3.000 euro «mentre – chiede ancora il sindacato – bisognerebbe introdurre, ex novo, un tetto massimo annuo di compenso erogabile da parte del committente indipendentemente dal numero dei prestatori di lavoro che non dovrebbe superare i 1200 euro l’anno con un massimo di 600 euro netti annui per singolo prestatore». Non più di 20 giorni. Ed ancora, nella proposta che è stata presentata dalla Uil il singolo voucher dovrebbe corrispondere a quattro ore lavorate, con un corrispettivo complessivo di 30 euro netti. Inoltre, dovrebbe essere previsto per il committente un tetto massimo di 20 giornate l’anno di utilizzo dei voucher, anche in questo caso indipendentemente dal numero dei prestatori, e per non più di 2 giornate consecutive. Dovrebbero infine essere esclusi dall’utilizzo dei voucher il settore edile e quello agricolo, ovvero i due ambiti nei quali si è più abusato dello strumento nel corso degli ultimi anni.

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