MENU

MENU
tfr

TFR in busta paga

17 febbraio 2015 • News

FISCO: UIL, CON TFR IN BUSTA PAGA TASSE PIU’ PESANTI E ISEE PIU’ ALTO =
tassazione ordinaria da 50 a 307 euro con redditi da 23mila a
35mila euro

Roma, 16 feb. (Labitalia) – L’operazione del Tfr in busta paga, come
politica di rilancio dei consumi, potrebbe fare flop: “è azzardata e
saranno pochissimi i lavoratori che opteranno per questo”. Dai 23 mila
euro di stipendio lordo in su, infatti, non solo comporterà un
appesantimento della tassazione ordinaria ma anche un aumento
dell’Isee con un conseguente aggravio dei costi dei servizi. E’ uno
studio della Uil a fare il punto sulla dibattutissima scelta del
governo per dare fiato ai salari che languono.

Se un lavoratore che guadagna circa 23 mila euro lordi all’anno, che è
l’imponibile medio tra i lavoratori dipendenti, volesse ‘scaricare’
nella sua busta paga i 1209 euro di Tfr maturando, otterrebbe un
beneficio mensile di 97 euro medi mensili ma si vedrebbe aumentare
l’aliquota marginale Irpef dal 23,9 al 27% che, sommata ai minori
sgravi fiscali dovuti ad un rialzo dell’Isee, penalizzeranno il
lavoratore per 330 euro all’anno.

Lo stesso anche con un reddito di 18mila euro lordi: la rata mensile
si aggirerà sui 76 euro per un totale di 957 euro di Tfr maturando su
cui pagherà non più il 23% ma il 27% così come un reddito più alto di
35mila euro che volesse ‘smobilizzare’ un Tfr di 1.806 euro ci pagherà
il 38% anzichè il 25,3% per un aggravio di 307 euro.

“Non vorremmo passare per i soliti ”gufi”, come ama

spesso ripetere il Presidente del Consiglio a chi lo contraddice, però
questa idea del Tfr in busta paga come politica per il rilancio dei
consumi ci pare sia azzardata e rischia di creare anche un ”piccolo”
buco nel Bilancio dello Stato, in quanto a nostro avviso saranno
pochissimi i lavoratori e lavoratrici che opteranno, a queste
condizioni, per avere subito il Tfr in busta paga”, commenta il
coordinatore dello studio, Guglielmo Loy, segretario confederale Uil.

Senza contare l’aumento del reddito Isee con quello che la Uil
definisce “un effetto domino” sul sistema agevolato delle tasse e
tariffe locali, dagli asili nido alle mense scolastiche, alle tasse
universitarie: un reddito Isee di 12.500 euro a Milano ha diritto ad
una tariffa degli asili nido di 103 euro mensili. Ma basta raggiungere
un Isee di 12.501 euro e la tariffa sale a 232 euro mensili, più 129
euro al mese così come succede a Roma dove sempre per una mensa
scolastica, il costo con un reddito Isee di 12.500 euro è di 50 euro
mensili che potrebbe salire a 54 se si supera anche di 1 euro il
limite. Analogamente per l’iscrizione all’università ”La Sapienza”.
La quota annuale con un reddito Isee di 12 mila euro è di 549 euro
l’anno, ma con un Isee di 1 euro più alto la ‘retta’ schizza a 600
euro l’anno.

A Bari, proseguono gli esempi del sindacato, con un reddito Isee di 10
mila euro non si paga la Tasi, ma al di sopra anche di poco si paga
con l’aliquota al 3,3 per mille. A Torino una famiglia che ha un
reddito Isee di 12.999 euro, con il Tfr in busta paga supera il
reddito di 13 mila euro e invece di pagare 156 euro medi l’anno per la
Tassa sui rifiuti ne pagherà 202 euro, con un aggravio di 46 euro.

LO STUDIO COMPLETO SUL SITO UIL

« »