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ZeroMortiSulLavoro.it

9 novembre 2021 • Edilizia, News

La sicurezza non è mai il tema all’ordine del giorno, men che mai nei cantieri edili! 😡
Lo dicono i dati:

– 1 lavoratore su 3 muore a causa di una caduta dall’alto;

Il 52,4% dei casi avviene nei cantieri edili;

– Oltre il 47% dei lavoratori in questione ha più di 50 anni;

Nel 10,4% dei casi si tratta di lavoratori in nero.

Dobbiamo mettere fine alle tragedie sui luoghi di lavoro. Ecco i 6 fattori principali di rischio ai quali è importante prestare attenzione per evitare incidenti mortali per caduta dall’alto.

Leggi qui 👉 https://zeromortisullavoro.it/caduta-dallalto-i-fattori…/

 

Caduta dall’alto: i fattori di rischio

La caduta dall’alto rappresenta circa un terzo degli infortuni mortali sui luoghi di lavoro. Dall’analisi di tali cadute emerge che il settore di attività maggiormente colpito è quello delle costruzioni con oltre il 65% degli eventi accaduti, seguito, a debita distanza, dall’agricoltura con circa l’11%.

La sicurezza sul lavoro è un tema quanto mai all’ordine del giorno, ancora di più nei cantieri edili, che si riconfermano tra i luoghi più a rischio e più colpiti sul piano della salute e della sicurezza.

Infatti, il luogo in cui più frequentemente si verificano le cadute dall’alto è il cantiere con il 52,4% degli incidenti.

Per il complesso delle cadute dall’alto, si evidenzia che nel 30,8% dei casi la caduta è avvenuta da tetti o coperture, nel 23,9% da attrezzature per lavori in quota (es. scale portatili, trabattelli, ponteggi) e nel 15,9% da parti in quota di edificio (es. terrazzi, parapetti, aperture). Seguono a distanza le macchine da sollevamento (5,8%).

La lesione prevalentemente riscontrata nei casi di caduta dall’alto dell’infortunato è la frattura (oltre 77%), la sede più interessata è il cranio con il 53,2%.

Inoltre, con riferimento alle condizioni dell’infortunato, l’analisi evidenzia che i lavoratori vittima di incidente mortale per caduta dall’alto presentano una situazione irregolare dal punto di vista contrattuale nel 10,4% dei casi, poco meno del doppio di quanto riscontrato per le altre modalità di incidente (6,2%).

I lavoratori con più di 50 anni rappresentano oltre il 47% degli infortunati morti per una caduta dall’alto rispetto a una quota del 39,8% registrata per le altre modalità di incidente.

Infine, le cadute dall’alto sono avvenute in oltre il 71% dei casi in imprese aventi fino a 9 addetti: percentuale superiore a quella delle altre modalità che si attesta a circa il 61%. Tale dato rimanda alla marcata presenza di microimprese nel settore dell’edilizia, un aspetto comunque comune all’intera realtà produttiva italiana.

FATTORI DI RISCHIO PER LA CADUTA DALL’ALTO

  • SFONDAMENTO DI COPERTURA: il fattore di rischio maggiormente ricorrente è quello relativo alla modalità operativa del lavoratore. In due casi su tre si rileva un errore di procedura che si riferisce a situazioni in cui l’infortunato si trova a transitare su superfici non portanti e, quindi, non calpestabili. Altrettanto rilevante in termini percentuali, è il fattore ambiente per la mancata interdizione al passaggio di siti pericolosi. Più specificatamente il riferimento è all’assenza di percorsi segnalati o di protezioni e parapetti. Infine, un altro importante fattore di rischio riguarda il mancato o non corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (casco, cintura di sicurezza, ecc.). Di questi, due casi su tre fanno riferimento a un DPI che non era stato fornito al lavoratore.

  • CADUTE DA SCALE PORTATILI: il fattore più frequentemente rilevato è la modalità operativa del lavoratore, seguita dal fattore utensili, macchine, impianti. Per il primo fattore, la problematica che si evidenzia, in circa tre casi su cinque, è quella relativa ad un uso improprio o errato di una scala portatile. Per il secondo fattore, in più di tre casi su quattro emerge un problema di assetto della scala portatile utilizzata, che ne determina l’inadeguatezza all’uso.

  • CADUTA DA PARTE FISSA DI EDIFICIO: (in particolar modo da tetto o terrazzo), riferibile alle modalità operative del lavoratore, con un problema che in circa un caso su quattro riguarda un errore nella procedura per cui il lavoratore perde l’equilibrio. Le problematiche riscontrate si riferiscono, per il primo fattore, al mancato utilizzo del DPI risultato non fornito al lavoratore in due casi su tre. Per quanto attiene il secondo fattore, l’assenza di punti di ancoraggio delle linee vita, di parapetti e di protezioni in quota si verifica in circa tre casi su cinque.

  • CADUTA DA PONTEGGI ED IMPALCATURE FISSE: spesso determinata dalla perdita di equilibrio del lavoratore. Il fattore di rischio più frequente è rappresentato da utensili, macchine, impianti. La problematica che emerge è la mancanza di protezioni fisse in più di un caso su due. A questo si aggiunge il fattore relativo alla modalità operativa del lavoratore con un problema legato alle procedure di lavoro in due casi su tre.

  • CADUTE ALL’INTERNO DI VARCO: accade di sovente che l’evento infortunistico sia determinato dai fattori riferibili all’organizzazione dell’ambiente, con una mancanza di protezioni del varco o di parapetti in più di due casi su tre, e alle modalità operative del lavoratore, che transita comunque su percorsi pericolosi, non protetti e non segnalati.

  • CADUTA DA MEZZI DI SOLLEVAMENTO O PER LAVORI IN QUOTA: l’ultima delle categorie di caduta dall’alto individuate, i fattori di rischio maggiormente riscontrati sono le modalità operative del lavoratore con un errore di procedura in due casi su tre o un macchinario non appropriato.

A cura di Ferdinando Izzo e Simonetti Alfredo

VAI ALLA SECONDA PARTE – Come ridurre il rischio di incidente

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