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Stati Generali Edilizia

18 marzo 2009 • News

Si è tenuta oggi, 13 marzo, presso l’Ance una conferenza stampa organizzata dalle sigle sindacali Feneal, Filca, Fillea e associazioni imprenditoriali della filiera delle costruzioni per illustrare il Protocollo d’Intesa, siglato il 6 marzo scorso, ed annunciare gli Stati Generali per il 22 aprile a sostegno del settore.

Nel corso della conferenza stampa, a cui hanno partecipato le principali agenzie e testate giornalisiche, è intervenuto Giuseppe Moretti, segretario generale Feneal-Uil.

Segue la sintesi del suo intervento, riportato integralmente in allegato. “La crisi sta macinando ogni previsione: a gennaio 2009 si sono perse, nelle principali città italiane, oltre sei milioni di ore lavorate (-29%) rispetto allo stesso mese del 2008 e, di conseguenza, le stime di 250 mila posti perduti nel 2009 va considerata già superata. Ora si teme un taglio ancora più drammatico di posti di lavoro, con una decimazione del lavoro straniero. Che il mondo del lavoro dell’edilizia serri le fila è importante, ma questa convergenza funziona solo se incalzeremo il Governo perché le risorse disponibili siano effettivamente spese, considerando che la loro efficacia non potrà avvertirsi prima del 2010. Per questo motivo è prioritario che la cassa integrazione guadagni, attiva e sostenuta dai soldi del settore, veda raddoppiata la sua durata, passando da tre a sei mesi quando incominceranno a vedersi i primi effetti degli auspicati interventi contro la crisi. Non solo: visto che a rischio è sopratutto il lavoro degli immigrati regolari, è indispensabile pensare a proroghe dei permessi di soggiorno. Su questo punto non si può transigere. Al governo va chiesta chiarezza: su tempi, risorse effettivamente disponibili da subito, riduzione drastica delle pastoie burocratiche anche con una maggiore coesione istituzionale. Ma, soprattutto, se si mettono in campo provvedimenti – come quello annunciato sugli ampliamenti delle case – non si lasci fuori dalla porta un obbligo importante come quello di esibire il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), ovvero di certificare, come ora avviene, la regolarità contributiva. Ai tecnici si affidino tutte le responsabilità utili a sveltire le pratiche per fare i lavori, ma la DIA (Denuncia Inizio Attività) deve continuare ad essere una responsabilità di competenza dei comuni. Senza questo atto si tornerebbe al lavoro nero, ed allora sì che entreremmo in una nuova stagione di illegalità, con gravi conseguenze per la sicurezza sul lavoro”.

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