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Stati Generali delle Costruzioni

14 maggio 2009 • News

Dall’intervento di Giuseppe Moretti agli Stati Generali delle Costruzioni.

14/05/2009

“Questi Stati Generali sono un forte segnale di solidarietà che è lo stesso manifestato da parte di tutto il Paese, in queste settimane, alle popolazioni d’Abruzzo colpite dal sisma.” – Queste le prime parole dell’intervento di Giuseppe Moretti, Segretario Generale Feneal-Uil, agli Stati Generali delle Costruzioni – “Ma sono anche la sede giusta – ha continuato il segretario – nella quale lanciare insieme le proposte per favorire la fuoriuscita dalla crisi del settore, attraverso un confronto con la politica e per dire a questa che siamo impegnati contro camorra e mafie che vorrebbero usare la loro potenza economica per inquinare l’opera di ricostruzione. Nel momento della tragedia l’Italia intera e la sua classe dirigente hanno messo da parte contrasti ed interessi unilaterali per essere vicini alle vittime del sisma. Un segnale alto sul piano dell’ etica civile e politica che vorremmo vedere anche quando si affrontano i temi fondamentali che riguardano il comune futuro. Soprattutto le forze sindacali hanno il dovere di far capire a tutti, Istituzioni e politica che la dignità ed il coraggio degli abruzzesi non possono offrire alibi di nessun tipo ai rinvii, ai ritardi, alle lentezze burocratiche di sempre. Al coraggio degli aquilani si deve quindi rispondere con chiarezza, ma la stessa chiarezza deve essere usata anche nel resto d’Italia con decisioni, risorse ed azioni coerenti.” – Moretti ha poi chiarito – “Mentre apprezziamo la volontà del Governo di confrontarsi direttamente in questa sede con i rappresentanti del mondo dell’edilizia, noi ribadiamo che l’unico modo per dare credibilità ad un grande disegno di ricostruzione è quello di coinvolgere le forze sociali, di stabilire tempi e risorse precise, di dimostrare, in questi pochi mesi che ci separano dall’autunno, che lo Stato in Abruzzo è capace davvero di eliminare le tende, di favorire i ricongiungimenti familiari, di riportare luce, energia, lavoro nei centri colpiti dal sisma. E nella preparazione della fase degli  appalti bisogna tenere fuori dalla porta la criminalità organizzata che, se riuscisse ad intrufolarsi nella ricostruzione, avvelenerebbe poi tutta la vita economica e sociale di quelle zone. C’è una missione generale da assolvere, al di là delle tante differenziazioni politiche e sociali. C’è un Paese da rifare. Un paese da costruire non solo con criteri di reale stabilità e sicurezza, ma con scelte nuove a partire dal risparmio energetico e dal rispetto dell’ambiente."

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