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SAFEDAY 2016

Safe Day 2016, edili a Montecitorio

28 aprile 2016 • News

INFORTUNI: SINDACATI EDILI, NEL MONDO OGNI ANNO 1,3 MLN MORTI SUL LAVORO =
      Nelle costruzioni ad oggi gli incidenti mortali sono 37
Scheda SafeDay 2016 – #ricordiamolitutti

RASSEGNA STAMPA SAFEDAY

L’INTERVISTA DELLA UILWEB A PANZARELLA
Roma, 28 apr. (Labitalia) – “Conta fino a 24: in questo brevissimo
tempo nel mondo è morto un lavoratore per una malattia professionale o
un incidente sul lavoro, e ben 300 persone sono rimaste coinvolte in
un incidente sul lavoro”. Con questo impressionante invito si aprono i
dati diffusi oggi dai sindacati del lavoratori delle costruzioni, in
occasione dello sciopero dei lapidei e della manifestazione a piazza
Montecitorio, organizzati in concomitanza con la Giornata mondiale
della sicurezza sul lavoro.

“In totale ogni anno -elencano i sindacati- si registrano 1 milione e
300 mila decessi sul lavoro; i casi di malattie professionali sono
circa 160 milioni l’anno, gli incidenti sul lavoro non mortali sono
oltre 300 milioni. Uno dei settori più colpiti resta l’edilizia, nel
quale si verifica circa il 23% del totale degli incidenti. La prima
causa di morte nei cantieri resta la caduta dall’alto”, ricordano
Feneal Uil, Fillea Cgil, Filca Cisl.

In Italia, nel 2015, riportano i sindacati edili, sono morti 678
lavoratori, dei quali 156 in edilizia (il 23%). “Sono aumentate
drammaticamente le denunce di malattie professionali: nel 2014 sono
state 57.400, quasi 6 mila in più dell’anno precedente, con un
incremento rispetto al 2010 del 33%. Nel 2016, ad oggi, i morti nelle
costruzioni sono 37: di questi il 32% sono tra i 55 e i 64 anni, quasi
l’11% tra i 65 e i 74 anni. Un morto ogni 3 giorni”.

Oltre al dramma, spiegano Feneal Uil, Fillea Cgil, Filca
Cisl, il fenomeno comporta anche un costo sociale diretto e indiretto
insostenibile, pari ad oltre 50 miliardi di euro (il valore calcolato
a livello mondiale, invece, è di circa 3.000 miliardi di euro, vale a
dire il 4% del Pil). “La crisi ha favorito la crescita del lavoro nero
-osservano i sindacati- e irregolare, e ha facilitato le infiltrazioni
delle mafie nel settore. Inoltre, mai come nei momenti di crisi la
sicurezza nei cantieri è messa a rischio dal comportamento
irresponsabile di molti imprenditori edili, che cercano di risparmiare
togliendo risorse alla voce sicurezza”.

Dai sindacati arrivano dunque delle proposte: “Rafforzare i controlli
e le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, completare quanto
previsto dal decreto legislativo 81/2008 con la costituzione della
patente a punti, strumento importante per la selezione e il sistema di
qualificazione delle imprese, definire norme premiali – sia in termini
di riduzione dei costi, sia in termini di vantaggi competitivi in fase
di gara, soprattutto per lavori pubblici – per quelle imprese che
dimostrino di essere regolari e sicure e adottino il sistema
dell’asseverazione previsto dall’intesa e dalla normativa
Uni-Inail-Cncpt, ripristinare il Durc nella sua originaria
formulazione, passando in tempi brevi alla certificazione della
congruità”.

Non solo. Occorre “cambiare la legge Fornero sull’età pensionabile
-chiedono le sigle sindacali- prevedendo l’uscita flessibile senza
penalizzazioni per gli edili”. Occorre anche “contrastare il lavoro
irregolare e nero, causa di molti incidenti e di mancata applicazione
delle regole su salute e sicurezza, applicare il contratto edile a
tutti i lavoratori impiegati in cantiere per assicurare uguali
prestazioni e uguali diritti, realizzare una più stringente
collaborazione con la bilateralità edile a dimostrazione
dell’importante impegno che è attribuito anche dagli operatori della
vigilanza nei confronti degli enti sul fronte formazione e
sorveglianza tecnica in cantiere”, concludono.

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