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Restauro – Petizione al Presidente della Repubblica

23 luglio 2009 • News

Dopo anni di attesa il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha emanato il Regolamento recante la disciplina delle modalità per lo svolgimento della prova di idoneità utile all’acquisizione della qualifica di Restauratore dei Beni Culturali nonché della qualifica di Collaboratore dei Beni Culturali in attuazione dell’art. 182 del D.Lgs n° 63/2008 (Decreto n° 53/2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 maggio 2009 – serie generale n° 121).

L’iscrizione alla prova d’idoneità è stata vincolata alla presentazione di requisiti sostanzialmente impossibili da recuperare per i lavoratori. Il risultato di tale impostazione è che decine di migliaia di lavoratori verranno escluse dalla possibilità di accedere alla prova finalizzata all’acquisizione in via definitiva del titolo di restauratore pur avendo, di fatto, svolto questo ruolo fino ad oggi, con gravissime ripercussioni per il loro futuro lavorativo.

Si tratta di figure fondamentali per il settore e per la salvaguardia del Patrimonio Artistico e culturale del nostro Paese rispetto alle quali da anni i Sindacati delle Costruzioni denunciano la condizione di sfruttamento, precarietà e forte ricattabilità cui soggiacciono, con elevati rischi per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tale condizione viene mascherata da un ricorso esasperato a forme contrattuali atipiche e lavoro autonomo (partite Iva), indipendentemente dalla volontà del lavoratore, e nascondendo in molti casi forme di lavoro subordinato vero e proprio, con elusione dell’applicazione del contratto collettivo di lavoro.

Feneal Filca Fillea invitano tutti i lavoratori del Restauro a firmare la petizione al Presidente della Repubblica, garante della nostra Costituzione, affinché richiami gli organi competenti ad una assunzione di responsabilità nei confronti del Patrimonio Culturale del nostro Paese e, soprattutto, nei confronti dei lavoratori che preservano quel Patrimonio, invitando il Ministero per i Beni e le Attività Culturali a rivedere i criteri di selezione per l’accesso alla prova d’idoneità.

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