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Rapporto INAIL 2008

24 giugno 2009 • News

E’ stato presentato oggi, a Roma, il Rapporto Annuale 2008 dell’Istituto. Il documento "fotografa" sulla base dei dati elaborati dalla Consulenza Statistico Attuariale dell’INAIL l’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali in Italia, analizzando il suo andamento tendenziale di medio periodo e comparandolo nel più ampio quadro internazionale dell’Unione. 874.940 infortuni sul lavoro e 1.120 incidenti mortali.

L’anno 2008 si è chiuso con un bilancio infortunistico che, pur nella drammaticità dei numeri, segna un incoraggiante record storico:per la prima volta dal 1951, primo anno per il quale si dispone di statistiche attendibili e strutturate, nel nostro Paese il numero di infortuni mortali è sceso al di sotto dei 1.200 casi l’anno.

Nel 2008, infatti, i morti del lavoro sono diminuiti del 7,2% rispetto ai 1.207 dell’anno precedente. Il 2008, evidenzia l’Inail, non fa che confermare una tendenza che, con l’unica eccezione del 2006, é in corso ormai da molti anni: da un punto di vista statistico l’andamento storico del fenomeno degli infortuni mortali appare ridotto ad un quarto rispetto ai primi anni Sessanta.

In circa quaranta anni, infatti, si è passati dal tragico record storico di 4.664 morti sul lavoro del 1963, apice del boom economico, ai poco più di 1.500 di inizio millennio.

Tale trend decrescente è poi proseguito negli anni Duemila: tra il 2001 e il 2008 gli infortuni mortali sono diminuiti di circa il 28% in valori assoluti e di oltre il 33% se il dato è rapportato agli occupati, che nello stesso periodo di tempo sono aumentati dell’8,3%. Il calo è stato continuo e sostenuto dal 2001 (1.546 infortuni mortali) al 2005 (1.280 casi), ma si è interrotto nel nel 2006, con un improvviso rialzo (1.341 decessi).

I dati 2007 (1.207) e 2008 (1.120) hanno tuttavia segnato di nuovo una decisa riduzione degli eventi mortali.

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