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Regionalizzazione Liguria

2 dicembre 2016 • News Territoriali

Si conclude oggi il processo di regionalizzazione della FENEALUIL Liguria a cui auguriamo un buon lavoro con l’auspicio di poter ottenere risultati sempre migliori rafforzando la propria presenza sul territorio.

Oggi ha avuto luogo il Congresso di scioglimento della Feneal di Genova ed il Consiglio Territoriale che ha sancito la costituzione della nuova struttura regionale alla presenza del Segretario Generale Vito Panzarella ed il Segretario Organizzativo Pierpaolo Frisenna.

I lavori sono proseguiti con una tavola rotonda su grandi opere e opportunità di sviluppo introdotta da Roberto Botto Segretario generale Feneal Liguria e a cui, tra gli altri, è intervenuto Mario Ghini Segretario Uil Liguria.

Nel suo intervento Panzarella ha sottolineato l’importanza per il sindacato di perseguire un modello organizzativo  funzionale ai propri iscritti, capace di soddisfare le esigenze di tutela del lavoratore. “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel percorso di accorpamenti e regionalizzazioni che stiamo portando avanti come Feneal. In questo modo puntiamo ad avere una presenza capillare sul territorio sempre al servizio dei nostri iscritti.  L’edilizia – ha proseguito il segretario – ha vissuto un momento difficile con la crisi che ha indebolito fortemente i diritti e le tutele ed un esempio chiaro è rappresentato dalla fuga dal contratto edile. Applicare altri contratti in cantieresignifica non tener conto delle specificità del settore e del lavoro edile che richiede formazione adeguata per affrontare i rischi che lo carattterizzano. Per Panzarella “il nuovo contratto dovrà risolvere una volta per tutto il problema trovando una soluzione che garantisca a tutti quelli che lavorano in cantiere di avere gli stessi diritti e le stesse tutele.”

DAL SECOLO XIX
PUNTI DI VISTA di Roberto Botto
“LE GRANDI OPERE SONO SEMPRE PIÙ INCOMPIUTE ROBERTO BOTTO”

In occasione della regionalizzazione della Feneal, il sindacato degli edili della Uil, si è tenuta una tavola rotonda sullo sviluppo sostenibile delle infrastrutture. Terzo Valico dei Giovi, Nodo ferroviario genovese, Gronda, Pontremolese e altre sono opere di cui si è discusso all’interno dell’iniziativa. Infrastrutture che rischiano, per una ragione o per l’altra, di rimanere incompiute o di non partire mai. Anziché l’indiscutibile valenza positiva in termini di sviluppo, spesso balza agli onori della cronaca il carico di negatività delle opere. Su questi temi si sono confrontati Mario Ghini, segretario generale Uil Genova e Liguria, Vito Panzanella, segretario generale Feneal e il direttivo riunito. Abbiamo tentato di superare le storture e le connotazioni meno edificanti legate al concetto stesso di opera pubblica infrastrutturale. In un contesto che unisce anziché dividere, si possono legare insieme i fili che regolano il processo di coesione sociale, evitando populismi e fratture fra il gigante economico che si occupa di costruire l’opera, in questo caso il Terzo Valico e la società stessa. In questo contesto, prevale il concetto di scorporare la direzione lavori dai compiti del contraente generale, superando, in via di principio, la blindatura derivante dal prodotto confezionato in casa. È un primo passo, effettuato con lo strumento della trasparenza, verso quel concetto di inclusione sociale che consente anche ai corpi intermedi un ruolo importante, per contribuire al rispetto delle norme sulla sicurezza delle lavorazioni, favorire la corretta applicazione contrattuale e ribadire, fuori da mistificazioni, che il logorato tessuto produttivo locale non può rimanere in panchina per lasciare spazio a scelte discrezionali. Si tratta di grandi opere pubbliche, finanziate con soldi pubblici, fatte per i cittadini, ideate per consentire sviluppo, crescita e competitività. Questo cambio di passo si attende da parte di tutti i soggetti coinvolti: politica, organo governativo, soggetto imprenditoriale. Il sindacato è pronto, sono pronti i lavoratori: la curva di assorbimento occupazionale locale sarà il termometro che misurerà lo stato di salute di un sistema, quello degli appalti pubblici, che è in fermento per rinnovarsi. L’autore è segretario regionale FenealUil

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