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Panzarella, ancora niente luce in fondo al tunnel

27 aprile 2015 • News

EDILIZIA: PANZARELLA (FENEAL UIL), ANCORA NIENTE LUCE IN FONDO A TUNNEL

Roma, 27 apr. (Labitalia) – “Dopo 7 anni di crisi non si vede ancora
la luce in fondo al tunnel. L’edilizia continua a registrare perdite
sul piano della produzione e dell’occupazione. Lo abbiamo denunciato
nuovamente la scorsa settimana e oggi lo confermano anche i dati delle
associazioni artigiane”. Così, con Labitalia, Vito Panzarella,
segretario generale della Feneal Uil.

Il settore, centrale per la ripresa economica del Paese, necessita
-continua Panzarella- di risorse certe che puntino a risolvere le
questioni urgenti che l’Italia deve affrontare: un piano a lungo
termine contro il dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza
del territorio, opere e infrastrutture utili al Paese al pari di
quello che avviene nel resto dei paesi europei, provvedimenti per la
riqualificazione e la rigenerazione urbana”.

Ma anche riforme –sottolinea Panzarella- che puntino a migliorare lo
stato del nostro settore completamente stravolto e destrutturato da
una crisi senza precedenti che ha determinato un aumento delle
irregolarità e delle infiltrazioni criminali, una riduzione dei costi
per la sicurezza e per la qualità del lavoro. La crescita del Paese
passa per la ripresa dell’edilizia ma attraverso un deciso intervento
su ammortizzatori sociali, riforma delle pensioni, legalità, sicurezza
e appalti. Per questo abbiamo chiesto al governo –conclude Panzarella-
di essere convocati, per discutere la nostra piattaforma che mira a
rilanciare il settore nel segno della qualità, della trasparenza e
della sostenibilità”.

 

“Nessuna luce in fondo al tunnel. I dati delle imprese artigiane confermano le nostre analisi.
Il settore continua a registrare perdite.”

“Dopo 7 anni di crisi non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. L’edilizia continua a registrare perdite sul piano della produzione e dell’occupazione. Lo abbiamo denunciato nuovamente la scorsa settimana ed oggi lo confermano anche i dati delle associazioni artigiane. Il settore, centrale per la ripresa economica del Paese, necessita di risorse certe che puntino a risolvere le questioni urgenti che l’Italia deve affrontare: un piano a lungo termine contro il dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza del territorio, opere ed infrastrutture utili al Paese al pari di quello che avviene nel resto dei paesi europei, provvedimenti per la riqualificazione e la rigenerazione urbana. Ma anche riforme che puntino a migliorare lo stato del nostro settore completamente stravolto e destrutturato da una crisi senza precedenti che ha determinato un aumento delle irregolarità e delle infiltrazioni criminali, una riduzione dei costi per la sicurezza e per la qualità del lavoro. La crescita del Paese passa per la ripresa dell’edilizia ma attraverso un deciso intervento su ammortizzatori sociali, riforma delle pensioni, legalità, sicurezza e appalti. Per questo con Filca e Fillea abbiamo chiesto al Governo di essere convocati, per discutere la nostra piattaforma che mira a rilanciare il settore ed il lavoro edile di qualità.”

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