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Intervista ad Antonio Correale

25 marzo 2010 • News

Intervista ad Antonio Correale sul giornale "Costruire il futuro", mensile della FeNEAl di Caserta.

  • Quanto e come cresciuta in questi anni la FeNEAL?

In questi anni abbiamo puntato sulla formazione, l’orientamento dei nostri quadri dirigenziali, raggiungendo punte di eccellenza su vari territori e passando così dall’8% del ’94 al 23% del 2010 tra i lavoratori sindacalizzati nelle Casse Edili Industria. Possiamo affermare con risolutezza che la Feneal è, tra i sindacati edili, quello che cresce di più. Questo non può che riempirci di orgoglio e darci un ulteriore motivo per continuare su questa strada, rilanciando il ruolo del sindacato riformista e laico, che lavora in difesa e a tutela dei diritti e del salario dei lavoratori, come stiamo facendo in questa importante fase di rinnovi contrattuali.

 

  • Merito anche del “Progetto Qualità”, tra l’altro rilanciato nell’ultimo congresso dell’organizzazione?

Con il XV congresso della FeNEAL abbiamo rilanciato il “Progetto Qualità”, un’idea attraverso la quale abbiamo operato una riforma significativa dei servizi e dell’organizzazione della nostra Federazione che ha determinato il successo delle nostre realtà più forti e rappresentative. Oggi possiamo vantare il fatto di essere l’esatto prodotto del processo che abbiamo portato avanti sinora, adeguandolo opportunamente alle varie esigenze e alle tante specificità della nostra Federazione per inglobarle dentro una più corretta ed efficace dimensione nazionale. La nostra azione ha prodotto in questi 15 anni di discussione un graduale e costante avanzamento della nostra Federazione che ha potuto esprimersi con iniziative finalizzate all’aumento del proselitismo, all’elevamento del livello di qualità dei gruppi dirigenti, comprendendo in essi, e valorizzando, la presenza delle donne e degli immigrati.

  • Quanto è pesata la crisi economica sul settore delle costruzioni?

La crisi economica si è sentita e continua a sentirsi molto nel nostro settore con una perdita consistente di circa 200 mila posti di lavoro nel 2009, a cui si teme seguirà una nuova ondata di licenziamenti contestualmente alla chiusura di numerose imprese. Il 2010 si prospetta una delle fasi più acute di questa crisi. Sta per arrivare il momento più duro, oltre l’emergenza. Alla recessione economica si accompagna, infatti,  la crisi della gestione del credito che minaccia molte attività. Inoltre il governo sembra non riuscire a tracciare un percorso che contrasti le difficoltà del momento, superando la pratica degli annunci e individuando capacità economiche di spesa concrete che diano respiro al settore.

 

  • Quali potrebbero essere, secondo lei, delle politiche da attuare in tal senso?

Le misure da adottare a sostegno del lavoro, che è la risorsa principe di un paese, possono essere svariate a partire, ad esempio, dalle piccole opere di manutenzione ordinaria e straordinaria per i cui costi si potrebbero utilizzare le risorse che molti comuni hanno accumulato nel tempo, penso ai patti in deroga, e che potrebbero iniziare a rivitalizzare il settore. Bisogna contrastare l’emergenza senza mai perdere di vista le regole del costruire in qualità favorendo le imprese che hanno storia ed etica e che rispettino i contratti e lavorino in sicurezza. Inoltre, la questione urgente dell’assetto idrogeologico del nostro territorio potrebbe poi rappresentare un ulteriore spazio per creare lavoro ed affrontare l’annoso problema che ha già causato tante vittime. Ricordo, infatti, che 7 comuni su 10 in Italia sono a rischio di frane e di smottamento. Si potrebbero poi ancora detassare le tredicesime e i salari, procedere alla decontribuzione previdenziale per le imprese virtuose, tutti meccanismi utili ad incentivare il lavoro e che darebbero boccate di ossigeno all’economia soffocata dalla crisi.

  • Quali sono gli obiettivi che la FeNEAL cercherà di raggiungere nei prossimi anni?

Vogliamo proseguire con determinazione la strada intrapresa con gli Stati Generali, quella dell’unitarietà che rende più forti ed incisivi. Chiediamo al Governo di convocare i tavoli interministeriali che ci erano stati promessi per tracciare insieme percorsi in grado di contrastare la crisi, consentendo l’avvio dei cantieri e trovando spazi e capacità concrete di azione. Superare le difficoltà della crisi è il problema più urgente ma non dimentichiamo le altre battaglie da portare avanti sul tema della legalità e della trasparenza delle regole nel mercato del lavoro, sul tema della sicurezza perché “non si muoia più di lavoro” e si sostengano le famiglie colpite da queste immani tragedie.  E poi c’è da lavorare molto in direzione del risparmio energetico e della bioedilizia, che noi sosterremo con iniziative e proposte, per costruire in qualità e nel rispetto dell’ambiente, trovando soluzioni innovative e bio-sostenibili.

Teresa Casale

In allegato la pagina dell’intervista ad Antonio Correale pubblicata sul mensile "Costruire il futuro" del numero di febbraio.

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