Malattie professionali e amianto
VITO PANZARELLA – FRANCESCO SANNINO
160MILIONI L’ANNO LE MALATTIE PROFESSIONALI
“Amianto, le costruzioni tra i settori più colpiti.
Proseguire sulla strada della lotta alle sostanze cancerogene, contro la diffusione dei tumori professionali e per la messa al bando totale dell’amianto.”
“Sono trascorsi 24 anni dall’entrata in vigore della Legge 257/92 che ha messo al bando l’amianto nel nostro Paese, ma ciò nonostante uccide ancora, migliaia di persone ogni anno, e purtroppo, tale numero continuerà ad aumentare nei prossimi anni.” E’ quanto affermato dal Segretario Generale Vito Panzarella a margine del convegno organizzato da Cgil Cisl e Uil oggi a Roma. “Ieri abbiamo manifestato in tutta Italia organizzando presidi, sit in e iniziative di sensibilizzazione per dire basta morti sul lavoro. Un tema che va affrontatato in tutte le sue sfaccettature. Su infortuni e malattie professionali l’impegno deve essere chiaro e forte da parte delle Istituzioni perché questa strage deve essere fermata.”
“Dai dati presi in esame dal quinto rapporto RENAM (pubblicato dall’Inail), – spiega il segretario nazionale Francesco Sannino responsabile per la Feneal Nazionale del settore Salute e Sicurezza sul lavoro – che analizza i casi di mesotelioma rilevati dai Centri Operativi Regionali tra il 1993 e il 2012 ed, in particolare, analizza le modalità di esposizione, guardando ai soli soggetti colpiti da cause professionali, si evince come il settore più colpito da questo drammatico primato sia quello delle costruzioni con il 15% dela casistica.”
Dunque è quanto mai urgente per il sindacato il varo da parte del Consiglio dei Ministri del Piano Nazionale Amianto per rilanciare e cercare di migliorare le soluzioni ai molteplici problemi legati all’amianto “in queste giornate di maggiore attenzione ai temi della sicurezza vogliamo ribadire – concludono i segretari – l’urgenza di partire dalla mappatura completa a livello regionale dei siti, con la creazione di adeguate discariche e finanziamenti certi per la bonifica ed il risanamento degli edifici pubblici e privati, ma anche con una appropriata sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all’amianto ed investimenti sempre più certi per la ricerca e la cura delle malattie legate all’amianto.”
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