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Lavoro irregolare

8 febbraio 2018 • News

Dichiarazione di Guglielmo Loy – Segretario confederale UIL

Loy: dai dati dell’Ispettorato del lavoro drammatiche conferme

160.000 aziende ispezionate, 103.000 irregolari, 252.000 i lavoratori non in regola, 48.000 completamente in nero. Oltre 1,1 miliardi di contributi e premi recuperati. Sono questi i dati del 2017 forniti dall’ispettorato nazionale del lavoro e illustrati oggi alle parti sociali. Dati che non stupiscono perché sono in linea con gli anni precedenti, ma che devono portare a rapide riflessioni e decisioni radicali. L’economia irregolare e, dentro di essa, il lavoro “non regolare” sembrano ormai strutturati nel nostro sistema economico e produttivo. Di fronte a questo fenomeno, che i controlli ispettivi aggrediscono in maniera selettiva, è necessaria una vera e propria terapia d’urto con forti investimenti in personale (4.000 ispettori sono assolutamente insufficienti), mezzi e autonomia operativa. In un sistema assistenziale e previdenziale, fondato sulla continuità dei versamenti, il non rispetto degli obblighi contributivi provoca un danno, oggi e domani, al sistema di protezione sociale in generale e a troppe persone in particolare. E di fronte alla grande trasformazione tecnologica e al crescere dell’utilizzo di forme di lavoro “informali e non strutturate” (collaborazioni, tirocini di dubbia legittimità, lavoretti brevi e nascosti, intermediazione di manodopera al limite della regolarità) vanno completamente rivisti sia l’assetto normativo che il sistema di controllo.

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