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Ieri lo sciopero a Genova

7 dicembre 2012 • News

In migliaia in piazza per chiedere tutela dell’occupazione e sviluppo del territorio.

Ieri, a Genova, lo sciopero dei lavoratori dell’edilizia. In linea con quanto sta avvenendo nel resto del Paese, anche il capoluogo ligure è stato duramente colpito dalla crisi. “Il settore dell’edilizia, si legge nella nota dei sindacati edili di Genova, sta vivendo la peggiore crisi da sempre come nelle altre attività produttive. I dati generali registrano una flessione pari al 25% degli occupati nel periodo compreso fra il 2009 ed oggi. Egualmente il numero delle imprese è calato sensibilmente, mentre non si contano più le aziende in sofferenza che hanno drasticamente ridotto i livelli occupazionali, facendo lievitare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.”

Per questo gli edili di Genova sono scesi in migliaia ieri in piazza: per chiedere l’immediato avvio di una Conferenza delle Opere che ridia fiato a imprese e lavoratori. 35.000 sono i posti di lavoro persi in 3 anni a Genova e 2000 in provincia. Feneal Filca Fillea chiedono l’avvio immediato delle opere previste su Genova “che – affermano – rilancerebbe non solo l’edilizia, ma tutti i settori produttivi fornendo una risposta alla crisi che sta mettendo in ginocchio il Paese e le famiglie.”

Uno sciopero importantissimo non solo per la tutela dell’occupazione ma per lo sviluppo di tutto territorio  – commenta il segretario generale Feneal Uil MASSIMO TRINCI a Genova oggi per il direttivo Feneal. Era dal 1988 che  non si organizzava uno sciopero generale di categoria a Genova, questo non può che sottolineare ulteriormente la gravità del momento. Occorre intervenire subito e concretamente per il settore.” Tra le richieste di Feneal Filca Fillea vi sono, infatti, anche interventi per la messa in sicurezza del territorio, il rifacimento del nodo ferroviario, l’apertura dei cantieri che interessano opere come la Gronda di Ponente e il Terzo valico.

"Come sindacato delle costruzioni rappresentiamo una realtà che localmente sostiene oltre 11.000 lavoratori e le loro famiglie, più l’indotto generato dalle opere," si legge nel comunicato stampa unitario con cui Feneal Filca Filllea si sono rivolti alla politica locale ma senza ancora ricevere alcuna risposta . “ Altre migliaia di lavoratori si dibattono fra estreme difficoltà nel comparto della cantieristica navale e del legno ed arredamento. A fronte di tutto questo, occorre chiedersi se non solo le imprese, ma anche i nostri amministratori abbiano fatto tutto il possibile per fronteggiare l’emergenza e costruire le strategie necessarie ad uscire dalla crisi. La risposta è impietosamente negativa, continuiamo ad assistere al balletto della politica che, fra proclami e sbandieramento di grandi iniziative, registra il mancato avvio delle opere infrastrutturali delle quali la città e la provincia necessitano.”

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