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Panzarella

Emergenza costruzioni

5 settembre 2018 • Edilizia, News

COSTRUZIONI: PANZARELLA (FENEAL) A GOVERNO, SERVE TERAPIA D’URTO
PER SETTORE


Il leader degli edili Uil, recuperare 600mila posti persi in
ultimi anni, rilanciare infrastrutture

Roma, 5 set. (Adnkronos/Labitalia) – Una vera terapia d’urto in favore
del settore delle costruzioni. E’ quanto chiede al governo Vito
Panzarella, segretario generale della Feneal Uil, il sindacato di
categoria dei lavoratori delle costruzioni, intervistato da Labitalia.

“Siamo consapevoli -spiega Panzarella- che stiamo vivendo una stagione
delicata per l’Italia e per la stessa Europa, per molti aspetti
inedita. L’attuale esecutivo è entrato nella fase cruciale in cui dai
proclami occorre passare ai fatti, con provvedimenti specifici,
concreti e tangibili”.

“In questo contesto, il settore delle costruzioni -rimarca Panzarella-
ancora non riesce a mettersi alle spalle le difficoltà di dieci anni
di profonda crisi. Se a livello politico si fosse creduto veramente in
questo comparto, l’economia italiana avrebbe potuto crescere allo
stesso livello degli altri principali Paesi europei riportando
l’Italia ai livelli pre-crisi. Al contrario, resta pesante l’eredità
lasciata fatta di un complessivo calo di circa 600mila occupati”.

Un settore, quello delle costruzioni,
trascurato negli ultimi anni, attacca Panzarella. “Malgrado le nostre
tante sollecitazioni e iniziative, le scelte politiche di questi anni
-sottolinea il dirigente sindacale- hanno costantemente trascurato le
potenzialità economiche e sociali del comparto. Mentre per l’economia
italiana si va consolidando una pur timida ripresa, si evidenzia un
quadro assolutamente allarmante del comparto delle costruzioni, con un
continuo calo occupazionale”.

Per il leader della Feneal, “serve una politica industriale per il
settore con risorse vere e immediate che punti alla messa in sicurezza
del territorio e alla riqualificazione urbana”. “Se pensiamo che il
65% delle reti stradali e autostradali risalgono agli anni ’60 e ’70 –
ricorda – e solo il 10 % è stato sviluppato negli ultimi 25 anni, si
comprende come su questo fronte è fondamentale attivare da subito un
piano straordinario di manutenzione e potenziamento
dell’infrastrutture del Paese”.

Chiare le richieste al governo degli edili della Uil. “Bisogna
rilanciare immediatamente -sottolinea Panzarella- gli investimenti
infrastrutturali, sfruttando le risorse messe già a bilancio, pari a
140 miliardi di euro per i prossimi 15 anni, che ad oggi faticano a
tramutarsi in cantieri. Ci vogliono regole certe, trasparenza e
legalità negli appalti, ma è indispensabile velocizzare i tempi delle
procedure per avviare le opere indispensabili al Paese”.

“Parallelamente, è necessario rilanciare il
settore privato -continua- attraverso incentivi nell’ambito
dell’efficentamento energetico, della rigenerazione urbana e
dell’adeguamento sismico e della salvaguardia del nostro patrimonio
artistico che è ormai priorità per il Paese, anche alla luce dei
tragici eventi degli ultimi anni”.

“Ci auguriamo che il governo, alla vigilia dell’approvazione del Def,
dia assoluta priorità -rimarca- al settore delle costruzioni che da
sempre è volano per la crescita di tutta l’economia, immaginando
contestualmente misure fiscali e contributive che sgravino lavoratori
e imprese senza sacrificare il sistema dei bonus edilizi che hanno
contribuito a tenere a galla il settore e che costituiscono l’unica
vera prospettiva per il suo rilancio”.

Per Panzarella, “la rinascita del Paese passa anche attraverso il
riconoscimento e la valorizzazione da parte del governo dei tanti
lavoratori e delle tante imprese impegnati ogni giorno nel settore
delle costruzioni”. “A nostro avviso, è auspicabile – sostiene –
riprendere le positive esperienze del passato che hanno visto unite
rappresentanze dei lavoratori e delle imprese negli ‘Stati generali
dell’edilizia’, quale luogo di confronto e proposta e quale sede utile
per elaborare le necessarie iniziative comuni per lo sviluppo del
settore”.

Ma sviluppo, per Panzarella, deve andare di
pari passo con la sicurezza sul lavoro: “Un settore fatto di qualità e
qualificazione, dove oltre all’eccellenza nelle tecniche di
costruzione sia strutturato il riconoscimento del valore e della
qualità del lavoro”.

“Per noi, qualità significa anche -rimarca- sicurezza nei luoghi di
lavoro. Occorre senza indugi contrastare la lunga striscia di tragedie
personali e familiari. Odiose e intollerabili in quanto prevedibili. È
evidente che questa battaglia va combattuta insieme a imprese e
istituzioni all’interno di un’idea complessiva di rilancio del
settore”.

E infine il richiamo alle aziende. “Al sistema delle imprese
-conclude- chiediamo maggiore coraggio e innovazione, abbandonando la
logica degli espedienti per abbattere il costo del lavoro ricorrendo a
forme di precarizzazione del rapporto di lavoro. Al governo chiediamo
una vera terapia d’urto in favore del settore”.

 

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