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Edilizia in piazza. Aspettando il 1° Dicembre

29 novembre 2010 • News

L’anteprima della Manifestazione del 1° Dicembre in un servizio realizzato da Labitalia/Adnkronos con il commento del Segretario Generale FeNEAL UIL Antonio Correale ed, in allegato, uno Speciale di Edilizia e territorio di questa settimana dedicato alla crisi nel settore delle costruzioni.

Da Labitalia. Migliaia di imprese che già hanno chiuso, molte altre a rischio chiusura e 250.000 posti di lavoro ‘bruciati’ in due anni di crisi economica. Un settore, quello dell’edilizia e delle costruzioni, al collasso, senza prospettive per il futuro. Tanto che, per la prima volta nella storia del nostro Paese, mercoledì 1° dicembre imprenditori e sindacati del settore scenderanno insieme in piazza, davanti a Montecitorio a Roma, per protestare e chiedere interventi immediati. La manifestazione vede il coinvolgimento di tutte le organizzazioni imprenditoriali e dei sindacati di categoria che già nel maggio 2008, costituendo gli ‘Stati generali delle costruzioni’, preannunciavano i rischi della crisi e chiedevano interventi.

Sbloccare le piccole opere infrastrurali ferme in tutta Italia per far ripartire il settore delle costruzioni. E’ una delle richieste che imprenditori e sindacati porteranno in piazza a Montecitorio, per la prima volta insieme, il 1° dicembre.

"Sono in sofferenza – racconta a LABITALIA Antonio Correale, segretario generale della Feneal Uil – anche le grandi imprese strutturate, per via dei mancati pagamenti da parte della pubblica amministrazione. Il cambio di passo invece – continua – si potrebbe avere con effettivi finanziamenti di opere e grandi opere. A maggio scorso, c’è stata una delibea del Cipe che prevedeva lavori per 12 miliardi di euro, ma solo 700 milioni di euro sono esecutivi. E lo stesso vale per la recente delibera da 21 miliardi". Soldi ‘veri’ in infrastrutture non se ne investono e questo, secondo Correale, "va a svantaggio in particolare del Sud del Paese, che già stava peggio come qualità del sistema economico, e adesso vede il monte ore lavorato e il numero degli addetti notevolmente diminuito".

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Leggi l’intervista su Edilizia e Territorio/Sole 24 Ore – a pag. 7 

 

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