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Sindacati contro direttiva SUP, proposta pericolosissima

30 settembre 2015 • INTERNAZIONALE, News

Direttiva europea (SUP) “Societas Unius Personae, proposta pericolosissima
La direttiva europea consentirebbe l’apertura di società con un unico socio tramite semplice iscrizione online e versamento di 1 euro.

Le parti sociali europee del settore edile (FIEC e FETBB) si dicono preoccupate riguardo alla proposta di direttiva (SUP) “Societas Unius Personae” sulle società a responsabilità limitata con un unico socio del 9 aprile 2014 (SUP – COM (2014) 212 definitivo) del Parlamento europeo e del Consiglio che consentirebbe l’istituzione di una società tramite registrazione on-line, entro tre giorni dall’inizio dell’attività, con un solo euro di capitale e con la possibilità di operare in paesi esteri.

Per i sindacati la direttiva sconvolgerebbe le regole del mercato europeo finendo per creare dumping sociale, favorire il lavoro nero ed irregolare e per queste ragioni chiedono al Parlamento europeo e al Consiglio di respingere la proposta di direttiva SUP e, rispettivamente, alla Commissione di ritirare il testo.

“La direttiva – spiegano in una nota – , in contrasto con le dichiarazioni del Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in materia di lotta contro gli aspetti negativi della migrazione dei lavoratori e contro le pratiche fraudolente, ha lo scopo di rendere più facile stabilire controllate estere per mezzo di condizioni armonizzate, in particolare per quanto riguarda la procedura di registrazione e capitale iniziale.
Con la presentazione di questa direttiva, l’Unione cerca di imporre uno standard comune che elude le competenze nazionali degli Stati membri, in particolare per quanto riguarda la protezione dei creditori e dei lavoratori, stabilendo un livello massimo ammissibile di regolamentazione.”

Per i sindacati “le principali preoccupazioni delle organizzazioni sindacali riguardano, in primo luogo, il fatto che l’adozione della proposta di direttiva potrebbe consentire alle aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, di costituire società fittizie al fine di minimizzare le proprie responsabilità ai sensi del diritto nazionale.” “Non possiamo accettare – scrivono – che le regole semplificate per una SUP possano essere utilizzate per aggirare più elaborate forme di diritto societario come la società europea. Infatti, il testo non fa menzione della dimensione della società interessata e non limita il SUP alle persone fisiche. Inoltre, la proposta di direttiva consente espressamente che la sede legale di una società possa trovarsi in uno Stato membro diverso dal suo centro d’attività principale. Questa situazione non è nuova, ma verrebbe rafforzata da un’iniziativa europea che riduce le procedure di registrazione ad una semplice formalità, senza garanzie circa l’affidabilità del fondatore.”

Per quanto riguarda il coordinamento della sicurezza sociale, “vi è anche il rischio che tale disposizione – aggiungono i sindacati – possa facilitare l’elusione del pagamento dei contributi obbligatori. Inoltre, la proposta di direttiva creerebbe una scappatoia legale per il trasferimento di falso-lavoro autonomo da uno Stato membro all’altro.”

La possibilità di stabilire istantaneamente aziende in tutti gli angoli della UE, insieme con la mancanza di qualsiasi obbligo per le imprese di segnalare i loro guadagni nel paese in cui si fanno affari, apre il rischio reale di reti di società fittizie emergenti che sono difficili da monitorare. “Ci aspettiamo – scrivono i sindacati – che le istituzioni europee lavorino insieme con le parti sociali per trovare soluzioni adeguate per un approccio sostenibile al diritto societario europeo. Prima di ogni ulteriore iniziativa sul diritto societario e al fine di risolvere il problema delle società fittizie, vorremmo che il legislatore europeo elaborasse norme adeguate a garantire che il luogo di registrazione sia legato alla sede principale di attività. Inoltre, le procedure di registrazione dovranno fornire le garanzie necessarie per verificare l’identità e l’onorabilità del fondatore. Garanzie soddisfacenti dovranno essere messe in atto anche per garantire la sana gestione finanziaria della società. Capitale sostanziale, in particolare, in grado di offrire una protezione di base per i lavoratori e le altre parti interessate, compresi i clienti e creditori. Respingiamo anche il requisito patrimoniale minimo di 1 €, che, unito ad una procedura semplicistica di registrazione online, spalanca le porte al dumping sociale e fiscale. Inoltre la proposta SUP non contiene quasi nessuna garanzia per i clienti, i lavoratori e dei creditori in caso di fallimento.

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