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Circolare Inl

5 giugno 2019 • Edilizia, News

Contratto libero nei cantieri, marcia indietro dell’Ispettorato: il versamento cassa edile è obbligatorio

Massimo Frontera da edilizia e territorio – Sole 24 ore 4 giugno

Dopo la contestata circolare n.7/2019 l’Inl prepara un chiarimento per ribadire la centralità del contratto edile nei cantieri

L’intenzione non era quella di spianare la strada al “salario minimo” nei cantieri ma solo di contrastare l’elusione dei “contratti leader” e conferirgli maggior forza. L’ispettorato nazionale del Lavoro cerca di “mettere una pezza” all’ultima – contestatissima – circolare (n.7/2019) che aveva suscitato grande allarme tra le associazioni datoriali (a cominciare dall’Ance) e tra i principali sindacati dell’edilizia. E si prepara a pubblicare un documento contenente dei “chiarimenti” alla circolare n.7, una “lettura autentica” per sgombrare il campo dalle preoccupazioni manifestate nei giorni scorsi dagli operatori dell’edilizia. La novità scaturisce dall’incontro avvenuto lo scorso 28 maggio nella sede dell’Ispettorato con imprese e sindacati. Incontro che è stato chiesto con urgenza da un’ampia compagine datoriale – imprese, cooperative e artigiani – e anche dalle organizzazioni sindacali dell’edilizia, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil.L’allarme (di cui aveva dato notizia Edilizia e Territorio) era nato dalla pubblicazione dell’ultima nota dell’Ispettorato nella quale, tra le altre cose, si specificava che «anche il datore di lavoro che si obblighi a corrispondere i trattamenti economici e retributivi equivalenti o superiori a quelli previsti dai Ccnl comparativamente più rappresentativi
sul piano nazionale, può legittimamente fruire dei benefici normativi e contributivi indicati all’art.1, comma 1176 della L. n. 296/2006 (…); ciò, pertanto, a prescindere di quale sia il contratto collettivo “applicato” o, addirittura, a prescindere da una formale indicazione, abitualmente inserita nelle lettere di assunzione, circa la “applicazione” di uno specifico contratto collettivo”». Calata nella realtà del cantiere, l’indicazione dell’Ispettorato autorizzava a una interpretazione in cui l’ispettore dovesse limitarsi a verificare l’esistenza di un contratto sottoscritto da una delle sigle sindacali e datoriali più rappresentative, lasciando in secondo piano la verifica delle rispondenza tra inquadramento del lavoratore e mansione effettivamente svolta.Nell’incontro del 28 maggio, le rappresentanze delle imprese e dei sindacati hanno ribadito all’Ispettorato la necessità di mantenere la centralità dell’attuale sistema bilaterale, che si fonda proprio sull’applicazione del contratto dell’edilizia e che assicura servizi e prestazioni esclusive agli addetti e che contribuisce a sostenere attività di formazione e per la sicurezza. Le imprese hanno anche ricordato all’Ispettorato l’esistenza di «pronunciamenti di una consolidata dottrina di giurisprudenza confluiti nelle attuali norme di legge, che fanno discendere dall’applicazione della contrattazione collettiva dell’edilizia stipulata dalle Organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, l’obbligo del rispetto anche delle norme legate al sistema bilaterale». Ed è stato inoltre ricordato che «gli adempimenti relativi all’iscrizione e al versamento dei contributi alle Casse Edili sono oggetto, come noto, dell’accertamento della regolarità contributiva (Durc) che, per le imprese edili, è effettuato, oltre che da Inps e Inail, anche dalle Casse Edili stesse».La risposta ufficiale dei rappresentanti dell’Ispettorato è stata che la circolare aveva solo l’obiettivo di dare maggiore forza ai cosiddetti contratti leader, cioè quelli sottoscritti dalle sigle più rappresentative e con migliori livelli salariali, al fine di contrastarne l’elusione. Nessuna intenzione di mettere in discussione il sistema paritetico e l’applicazione del contratto dell’edilizia. Una risposta che nei prossimi giorni sarà messa nero su bianco e sarà pubblicata sotto la forma di un chiarimento alla precedente indicazione data con la circolare n.7/2019.Il commento di Panzarella

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